Bagliori nel buio – Maria Teresa Steri

Ci sono romanzi che, seppur pubblicati in proprio, non hanno niente da invidiare a quelli di scrittori affermati. Succede di rado, è vero, per questo quando se ne incontra uno si rimane piacevolmente colpiti. A tal proposito, vorrei segnalare Bagliori nel buio di Maria Teresa Steri, autrice nata a Gaeta  nel 1969. L’opera, che ha visto la stampa nel 2015, potrebbe essere definita come un thriller che apporta sfumature “noir”, sconfinando nel campo del paranormale. Un’accoppiata che si rivela vincente, poiché evita la banalità e dona alla trama un giusto ritmo, fatto di colpi di scena e, ciliegina sulla torta, un finale spiazzante.

Innanzitutto, il prodotto si presenta molto ben confezionato, esattamente come fosse un romanzo che troviamo negli espositori delle librerie. E, cosa ancora più rara per un self, ci sono pochissimi refusi. Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, questo va detto. La prosa dell’autrice è semplice, ma evocativa al punto giusto. E soprattutto, mai banale nelle descrizioni così come nei dialoghi. Di personaggi ce ne sono tanti, e sarebbe bastato poco per scadere in quello che io chiamo “dilettantismo”, laddove si è talmente preoccupati a caratterizzare i vari protagonisti, che ci si incaponisce nel voler dire “tutto e subito”. Il risultato è invece quello di non risultare credibili.
Certo, questa di Maria Teresa Steri è una storia fantasiosa che sconfina in una dimensione inesplorata, ma come tutti i buoni romanzi che si rispettino, al di là della trama, ella riesce ad essere originale e soprattutto porta a termine la vicenda senza che vi sia mai un attimo di titubanza. L’attenzione non cala; non annoia, anche se è uno scritto di ben 360 pagine.

Elena Colombo è una trentenne disoccupata che da due anni a questa parte vive malamente, nel rimorso di avere ucciso un uomo incontrato su Internet, in seguito ad un suo coinvolgimento in un gruppo che crede nella presenza dei fantasmi. Legata a Matteo, un cultore del fitness che non ama, per timore di restare sola, Elena trascina la sua esistenza facendo giornalmente delle ricerche in rete, augurandosi che il cadavere non venga mai ritrovato e che la polizia non bussi alla sua porta.
L’unica soluzione per uscire da questo stato “catatonico” è affrontare il passato e tornare là, dove tutto si è compiuto, al Pozzo del Corvo. La coppia si trasferisce così in una sorta di residence, costituito da villette a schiera che si affacciano direttamente sulla spiaggia, e dove Elena farà la conoscenza dei suoi nuovi vicini. Ma qualcuno l’ha attirata lì con l’inganno, e la ragazza presto capisce che, in questo microcosmo claustrofobico, nessuno è come dice di essere. Chi era, in realtà, l’uomo che Elena ha ucciso? E quale è stato il suo scopo, due anni prima, nell’invitare la donna in un posto così pericoloso?

In questa storia dai risvolti inaspettati, dove tanti sono i richiami a quello che è avvenuto nella fatidica sera di novembre in cui un uomo è morto, l’autrice ci mette in guardia sulla pericolosità degli incontri fortuiti in rete, se presi con troppa ingenuità. Siamo solo pedine, o artefici del nostro destino? Una cosa è certa: il muro di omertà deve essere abbattuto, e ciascuno deve rendersi responsabile delle proprie azioni. Perché chi si nasconde perde la fiducia in se stesso, così come ha fatto Elena, anche se l’autrice non le nega la possibilità di un riscatto.
I personaggi sono molti, come dicevo, e sono molto ben caratterizzati. All’appello ne manca comunque qualcuno, di cui si perdono le tracce, e forse non è da un’autrice così accurata. Inoltre, un finale aperto, per quanto inaspettato, mi fa credere che probabilmente sentiremo parlare ancora di Elena Colombo. Il romanzo è talmente piacevole, che quasi quasi ci conto.

Bagliori nel buio
Maria Teresa Steri
CreateSpace Independent Publishing Platform, ottobre 2015
Pagine 360
Brossura: € 12,50
Ebook € 2,99

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa