L’amante alchimista – Isabella della Spina

Ambientato all’epoca delle più importanti Signorie il romanzo storico ritrae un’Italia dagli eventi turbolenti attraverso la figura della protagonista Margherida, la magista dagli occhi color ametista. Intrighi di corte, segreti inconfessabili e l’accanimento della sanguinosa lotta tra papa e imperatore: un periodo quello che vede l’inizio del 1500 dove l’eresia viene gravemente punita dai papi inquisitori.

L’amante alchimista, scritto da Isabella della Spina, uno pseudonimo che cela i nomi delle due autrici Sonia Raule e Daniela Ceselli, è un appassionante lavoro edito da Piemme, e racconta di legami affettivi enigmatici, passioni amorose inconcepibili per quel tempo e matrimoni d’interesse che nascondono segreti inauditi.
Una ricostruzione storica precisa all’interno della quale si muove con grazia ed eleganza la libertà d’intelletto ad opera di Margherida, la protagonista che si innamora del giovane Pico della Mirandola, un filosofo che realmente è stato accusato d’eresia per le sue idee troppo libertine secondo la chiesa cattolica.

La lettura permette un piacevole ripasso dell’Italia prerinascimentale, che passa dalla corte dei Galeazzo, agli Estensi fino ai Medici di Lorenzo il Magnifico: dà la possibilità di apprezzare il coraggio di uomini come quest’ultimo e il limite di altri, deboli, come il marito di Caterina d’Aragona, salito al potere non per nobili origini ma solo per parentela con il papa del tempo. Mette in risalto le donne delle Signorie, dame colte e capaci di guidare il proprio territorio a fianco dei mariti anche quando questi ultimi non lo meritano. Il tutto con il sottofondo della scienza alchemica, i cui studiosi e studiose riunendo miscele di erbe erano capaci di guarire persino malattie dell’anima.

«Solo la volontà e la determinazione consentono all’animo di superare gli ostacoli che si frappongono all’appagamento delle più profonde aspirazioni»

Il testo è impregnato di amore per la sapienza, di cultura ed erudizione, uniche basi per l’accesso alla conoscenza e dunque al potere. In un’epoca in cui gli interessi dei Signori combinava matrimoni di interesse, quello dei due giovani amanti era invidiato da tanti perché libero da convenzioni, e fra essi solo lo studio si frapponeva. Ma Margherida nasconde un segreto, che solo alla fine della sua vita si rende conto di possedere.

«Solo scavando nella conoscenza degli antichi possiamo approfondire il nostro sapere»

Congiure, atti di stregoneria e punizioni ci mettono al corrente di come certi poteri, compreso quello papale, sono venuti prepotentemente a galla a discapito del sangue versato ingiustamente. Il Malleus Malleficarum simboleggia nel testo la disumana pratica di bruciare le cosiddette streghe. E Roma ne fu grande protagonista.

«Qui siete nel paradiso terrestre, quello delle persone che pensano alla cultura non come a un fardello da portare sulle spalle, ma come a qualcosa che predispone alla felicità nel presente»

Il libro è interessante, malgrado alcuni personaggi, come quello della protagonista, siano stati inventati. Mi ha colpito particolarmente la ferocia del potere a tutti i costi, la condanna a morte senza alcuna pietà da parte della Chiesa che ha affermato il suo potere sul sangue e sulla menzogna, e mi ha colpito il coraggio e la raffinatezza delle Signore di corte, oltre agli uomini di affascinante intelletto come Poliziano, il Magnifico, Ficino e Pico della Mirandola. Colpi di scena e ritmo incalzante accompagnano il lettore fino alla fine, che si innamora di questa figura aggraziata, sensuale e colta.

 

L’amante alchimista
Isabella della Spina
Piemme, aprile 2017
Pagine 408
Cartonato € 18,50
Ebook € 9,99

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist