Lo schiavo – Anand Dìlvar

Cominciamo ad apprezzare la vita quando siamo sul punto di perderla, la morte infatti può diventare lo strumento per imparare a vivere ed essere felici. Il protagonista del libro che ho letto tutto d’un fiato è in coma, e da questo stato capisce tutto ciò che prima gli è sfuggito di mano, impara a comprendere quello che è il miracolo che accade quando veniamo al mondo. Lo schiavo, pubblicato da Uno editori, è colui che si fa condizionare dalle credenze personali, dal mondo esterno, che non è capace di svincolarsi dalle prigioni interiori. Anand Dìlvar ci racconta una storia vera, che ha dell’incredibile e che riguarda tutti noi, vittime dei nostri pregiudizi. Attraverso un dialogo con la propria coscienza ci spinge a cambiare prospettiva, ad avere fede nell’esistenza, ad apprezzarla a non perdere tempo e a non dare nulla per scontato.

Il ragazzo che odiava i suoi genitori, convinto che fossero la causa dei suoi dispiaceri, che aveva perso il controllo della relazione con la sua fidanzata grazie al coma, dove immobile riesce a sentire e vedere chi lo va a trovare, i pensieri, le sensazioni e lo smisurato affetto dei suoi familiari, riesce a capire quanto è stato fortunato, nel momento in cui si rende conto che sta perdendo la sua vita per sempre improvvisamente incomincia ad amarla, a guardarsi indietro e ad apprezzare ciò che faceva.

«Le nostre credenze modellano la nostra vita. Qualsiasi cosa credi di te stesso è vera. Qualsiasi cosa credi degli altri e qualsiasi idea tu abbia su quel che accade intorno a te, anche questa è vera… per te»

Il testo vuole presentarsi come una sorta di viaggio di formazione, per il lettore che ancora ha in mano la propria vita e si sente infelice perché sostanzialmente è influenzato dalle credenze falsate della realtà. Si tratta di un prezioso viaggio interiore verso la libertà e la riscoperta della felicità, ci aiuta a non lamentarci e a liberarci dalle nostre paure. Ci aiuta a non dare la colpa agli altri perché le cause del proprio male risiedono nelle nostre azioni, e ci aiuta a considerare la vita come un miracolo di cui siamo i veri protagonisti.

«Amare gli altri è un atto di coraggio. Amiamo pur sapendo che perderemo irrimediabilmente coloro che amiamo, pur sapendo che tutto può finire, e senza la garanzia di ricevere qualcosa in cambio»

La felicità è un modo di vedere la vita, una specie di abitudine e starebbe a noi esercitarci a trovare il lato positivo in ogni situazione perché ogni azione è influenzata dal pensiero, a cui magari ci hanno educato i nostri genitori i quali a loro volta sono stati educati dai loro familiari. Se il circolo vizioso è negativo possiamo spezzarlo e ricominciare.

Consiglio di leggere questo libro a tutti, a chi non ha un buon rapporto coi propri familiari, a chi non riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno, a chi non trova un buon motivo per essere felice, perché è vero, ogni essere umano fin quando attribuirà la responsabilità della gioia agli altri non andrà mai da nessuna parte, ogni luce proviene da dentro.

 

Lo schiavo
Anand Dìlvar
Uno editori, novembre 2016
Pagine 120
Brossura € 8,90

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist