Bonjour – Valentina Nizardo

Prima di parlare della trama e del contenuto del libro Bonjour, di Valentina Nizardo, Editrice BookaBook, così come sottolineato dai fondatori Emanuela e Tomaso, è bene evidenziare il progetto di crowdfunding (raccolta di fondi), della casa editrice, per coinvolgere i potenziali lettori a leggere il manoscritto e ad esprimere il loro gradimento, se positivo, versando la somma richiesta per averne una copia o alla restituzione di tale somma se il libro non superi la soglia di gradimento per la pubblicazione. Molto originale appare l’iniziativa, essa per la prima volta delega ai lettori la nascita di un libro, notoriamente affidata alla casa editrice e, per la prima volta, il libro pubblicato ritrova una base precostituita di estimatori prima della sua apparizione. Ecco come è nato Bonjour, un racconto rosa a quattro voci, tutte femminili, quella di Agata, Andy, Charly e Lucy, donne che hanno superato da tempo la fase di emancipazione, coscientemente rifiutano ogni obbedienza o sottomissione e mirano alla piena liberalizzazione di sé stesse, affermando la loro identità femminile non solo per differenziarsi dagli uomini ma anche tra donne, per questo girano il mondo. Ambientato in uno scenario cosmico e ispirato dalla passione dell’autrice per i viaggi, il romanzo permette di fare una lettura puntigliosa degli avvenimenti e spesso individua un parallelo con la realtà femminile del mondo di oggi, toccando culture di diverse nazioni e continenti, che sempre più tendono ad assottigliarne le differenze di costume. Le quattro interpreti del romanzo, tutte portatrici di valori culturali, si muovono in autonomia, ognuno vive le proprie paure e ha uno stato d’animo diverso dalle altre, in situazioni solcate da tanta sacralità da farle stare bene insieme e vivere le proprie emozioni in un unicum, che lascia intatta l’identità di ognuno. Agata, originaria di Genova, ha perso un amore, quello di Enzo, che le ha dato una bimba e adesso, infatuato di una barista, le ha fatto perdere ogni desiderio e voglia di innamorarsi di nuovo, mettendo in evidenza così la paura di amare e giungendo alla conclusione che prima o dopo tutto è destinato a finire. Andy, la londinese sacrificata per la mamma, è un po’ cleptomane e specializzata ad arraffare piccoli oggetti, ma ella riesce a fare il pieno dell’antisolitudine instaurando uno stretto rapporto affettivo e positivo con la mamma. La dirompente scrittrice del Galles, Charly, spesso mette a nudo i comportamenti delle amiche e infine la milanese Lucy, che prima di laurearsi si sposa e partorisce un bimbo; esse sono quattro amiche che si danno la mano e girano il mondo, dal Belgio alla Sicilia, dall’Honduras al Galles, da Londra alla Turchia. L’autrice, nel descrivere il comportamento e il contesto in cui si muovono nei vari paesi che visitano, tende a dare una rappresentazione realistica o molto vicina alle varie realtà che, di volta in volta, si presentano, descrive ogni ambiente e ogni loro azione mantenendosi lontana da giudizi morali, insomma, la sua descrizione è credibile al punto da confondersi con la realtà quotidiana e il lettore è portato a un confronto, specie nei racconti brevi del romanzo.  

Lucy, pag .146/164 :
«E se per ogni lacrima versata ho imparato a fare un sorriso, per ogni goccia di pioggia prenderò un raggio di sole. Forse non ora, ma prima o poi sì.  […] Una vita nuova di certo. Non del tutto. Perché non occorre scappar via. Non occorre fuggire o cercare angoli di paradiso in cui nascondersi per farsi poi prendere dall’ansia al ritorno»

Agata, pag. 168:
«Se non ho un lavoro come faccio a campare? Se non ho un amore, come faccio a sentirmi amata? Se sono malata, come faccio a sentirmi bene? Parole verissime. Ma, si sa, la vita è anche questo. E’ anche il senso opposto di ciò che etichettiamo come bene».  

Andy, pag. 199/203:
«Let’s go? – disse voltandosi verso di lui che ancora la teneva stretta a sé annusandole il collo fino a qualche istante prima territorio indiscusso della sua lingua voluttuosa.[…] Emozioni colorate si erano emanate in lei come i raggi di un fuoco impietoso e, per un attimo, Andy fu onda tra le onde lì attorno a Vulcano mentre i raggi l’avvolgevano come una Madonna immacolata».

Charly, pag. 209:
«…se Andy era rimasta incinta e con poco più di una “sveltina” sotto un cielo stellato, lei, Charlotte, l’aveva fatto ripetutamente per tutta la notte con un mezzo sconosciuto che avrebbe voluto sposarla al più presto. Non lo rivide più invece. E ne fu felice perché proprio non lo sopportava».

L’autrice fa viaggiare i suoi personaggi fantastici in diversi angoli paradisiaci del mondo, parla dei problemi di ognuno, forse coglie un momento di aggregazione nei loro desideri e nelle loro volontà, dominate dal bisogno di affettività che meglio si realizza lontano da un’ambiente disgregante,  spesso produttore di esperienze poco positive. L’autrice dimostra così che il viaggio o cambio dell’ambiente contribuisce al miglioramento della formazione individuale e anche psicologica.

Pensare all’amore e alle sofferenze che questo sentimento a volte comporta è in fondo la trama del romanzo, di storie inizialmente finite, come quella di Agata e la sofferenza di chi non è stata in grado di lasciarsi andare ad uno dei sentimenti più belli che l’essere umano possa provare, come Charly; affiora, così, nei rapporti interpersonali la paura di amare. L’innamoramento nell’esperienza dei soggetti e anche il rapporto di coppia rappresentano l’obiettivo da raggiungere per soddisfare l’equilibrio funzionale e personale, per rimanere sé stesse e rendere latitante quella risposta che vorrebbe le successive storie con la stessa fine di quelle di prima.

«Non devi essere felice perché innamorata, devi essere innamorata per condividere la tua felicità con qualcuno…Lucilla lo aveva capito dopo più di vent’anni. Agata, per quanto ne sapeva l’amica, non ancora».

   In quel dicembre senza neve e fra gli addobbi natalizi, insieme per la cena di ogni anno, tutte a scrutarsi l’una con l’altra, tutte indaffarate a preparare cibi succulenti, Andy  che puliva le melenzane, più in là Agata che lacrimava, in quanto puliva cipolle, Lucy che scrutava e sapeva ciò che vi era nella testa di ognuno, per questo la chiamavano “strega”, ma anche “la maga delle bruschette “, Charly  che con i suoi monologhi sulla scrittura creativa si guardava da eventuali attacchi. L’aria che si respirava finalmente oltrepassava il muro della paura, a parte l’aborto spontaneo di Charly  e  l’inaspettato innamoramento di Lucy e Miguel, Agata e Andy erano in dolce attesa. “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, ma Andy non capiva il significato di quel modo di dire italiano, come le altre compagne d’altronde, però le piaceva lo stesso il proverbio. Sicuramente il concetto di quel costrutto, poco chiaro per le ragazze, lo intuì meglio l’autrice, intercettando subito in quell’espressione buia una luce d’amore che portò all’alba del Bonjour.

 

Bonjour
Valentina Nizardo
Bookabook, 2016
Pagine 256
Prezzo: € 14,00

 

Franco Santangelo

Critico e Storico