Largo Trieste 14 : intervista a Stefano De Filippo

Un libro di poesie in romanesco, per la sua famiglia, in quanto in essa sono conservati i suoi ricordi che ancora lo tengono in vita interiormente. Stefano De Filippo, in arte Teto, narra di sè Largo Trieste 14 (per Susil edizioni) ci racconta quanto i versi siano salvifici e come il suo libro è diventato il frutto di diversi consensi da parte dei social network

Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
L’idea del libro è nata soprattutto grazie a tutte le persone che mi seguono sulla mia pagina facebook e che avevano il desiderio di avere tra le mani e sfogliare ciò che scrivo. Sono stato molto stimolato dalla risposta che ho avuto e oggi guardare la mia scrivania e vedere il mio libro poggiato su di essa mi rende felice e molto fiero di me.

Una poesia a cui sei più legato?
Sicuramente quella che ho scritto per i miei genitori che si chiama Er latte sur comodino. Parla di un momento preciso della giornata che si è ripetuto per tutta la mia infanzia e che è la chiara dimostrazione di tutte le attenzioni che ho ricevuto. Sono molto legato a loro ed è infatti alla mia famiglia che è dedicato il mio libro.

Ami la poesia: perché?
Perché mi fa stare bene. È il momento in cui sono me stesso, la mia valvola di sfogo. Prima il calcio mi aiutava molto in tutto questo e in effetti scrivevo meno ma ora che dedico maggior tempo alla scrittura il mio operato è cresciuto esponenzialmente. Inoltre si può scrivere o leggere in ogni occasione, basta avere un minuto libero, un foglio e una penna oppure l’ormai immancabile smartphone.

Un poeta a cui sei più legato?
In assoluto Trilussa. È la mia fonte d’ispirazione e lo scrittore a cui sono più legato. Amo le cose leggere e spensierate e Trilussa racchiude tutto ciò che cerco in un poeta.

Tre aggettivi per descriverti?
Sicuramente sarebbe difficile descrivermi in soli tre aggettivi e spetterebbe a chi mi conosce ma comunque posso dire di ritenermi socievole, schietto e sensibile.

Tre aggettivi per descrivere la poesia secondo te?
La poesia per quanto mi riguarda è confortante, salvifica e generosa perchè si mette a disposizione di tutti poi sta a noi cercarla e permetterle di allietare le nostre giornate.

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice