Babilonia – Yasmina Reza

Dopo varie drammaturgie, adattate in molti paesi e pluripremiate, la scrittrice e sceneggiatrice francese Yasmina Reza si è dedicata al romanzo. Nel maggio 2017 Adelphi ha pubblicato l’ultimo, Babilonia, un noir che sfiora il grottesco e sconfina nella risata; una storia che è esposizione di cruda realtà, senza mai risultare crudele. Il titolo è una metafora per definire una società che assomma in sé quel che c’è di negativo nella natura umana.

Si tratta di una narrazione estremamente cinematografica, che si potrebbe dividere in due atti. Una storia claustrofobica che si dipana quasi interamente in un condominio alla periferia di Parigi. Qui vivono due coppie sulla sessantina (al quarto e quinto piano). Fra Elisabeth Jauze e Jean-Lino Manoscrivi nasce subito un’amicizia, poiché nel raccontarsi aneddoti della loro infanzia, i due si scoprono anime affini. I rispettivi coniugi invece, il mite Pierre e l’esuberante Lydie, rimangono in secondo piano, sebbene questa sia una vicenda di gente che si lascia vivere, inglobata dalla routine e dalle convenzioni. Così come una faccenda di solitudine e di insoddisfazione estrema.

Benché abbia un ottimo lavoro, un marito e un figlio ormai cresciuto, Elisabeth avverte con rammarico il passare del tempo, e l’impossibilità di tornare a sentirsi giovane. Giunta ad un’età di svolta, in cui si fanno bilanci, è ossessionata dai libri di fotografia, dove l’attimo viene congelato sulla carta e rimane uguale a se stesso, per sempre. In un mondo frivolo, in cui ci si annoia e niente è eterno, la donna decide di dare una festa di primavera nel suo appartamento, alla quale partecipano amici e parenti. Persone dal comportamento bizzarro, né più né meno di tanti altri. Lo stereotipo di una società dedita all’apparire si profila così nella serata di gala, a cui partecipa anche la coppia del quinto piano, che un po’ si prende in giro per suscitare l’ilarità generale. La prima parte termina quindi quando la festa finisce e l’appartamento di Elisabeth e Pierre si svuota.

Nessuno però si aspetta che nella seconda parte avvenga una vera e propria tragedia che sconquasserà la vita piatta dei protagonisti. Perché durante un litigio, al piano di sopra, Jean-Lino perde la testa e strangola la moglie. Quest’ultima infatti si era amaramente risentita della figura barbina che il marito le aveva riservato facendosene beffa, e aveva iniziato ad inveire dicendo cattiverie, non ultimo un calcio sferrato a Eduardo, il gatto amatissimo dell’uomo.

Yasmina Reza è stata fino a qui abile a farci immedesimare nella vita “normale” della protagonista. I continui rimandi ad episodi del suo passato hanno fatto sì che Elisabeth possa essere chiunque di noi. Ma quando Jean-Lino va a bussare alla sua porta, confessando l’omicidio e chiedendo aiuto, il lato grottesco della storia sortisce con tutta la sua potenza.

La prosa dell’autrice è davvero impeccabile, leggera ed ironica là dove ci dovrebbe essere il dramma. Un’opera che senza dubbio fa riflettere. Sulla pochezza della vita; sulla relatività dell’amicizia; su cosa si è disposti a fare pur di avere l’illusione che l’imprevisto possa aggiungere pepe alla nostra esistenza. Ma soprattutto a come il piccolo uomo, l’uomo qualunque, viva o muoia all’interno della società senza fare rumore.

 

Babilonia
Yasmina Reza
Adelphi, maggio 2017
Pagine: 158
Prezzo: € 17,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa