Chiamami col tuo nome – André Aciman

Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e se sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c’è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato, e, come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo, e chiamami col tuo nome.

Chiamami col tuo nome di André Aciman (Guanda Editore, 2017) è il classico esempio di romanzo balzato agli onori di cronaca in seguito all’acclamato film di Luca Guadagnino, nominato ben quattro volte agli Oscar, insignito del prestigioso premio per la miglior sceneggiatura non originale. In tanti infatti hanno confessato di essere andati al cinema e avere poi cercato in libreria la storia.

In realtà, non saprei dire se sia onesto fare un simile paragone fra letteratura e cinema, dato che il romanzo si discosta non poco dalla pellicola. Per alcuni personaggi che nel film non compaiono; per il finale così diverso; per i luoghi in cui l’amore fra i due protagonisti si consuma, che non sempre corrispondono. Mi piace pensare quindi al romanzo di Aciman, professore di Letteratura comparata alla City University di New York, come a un piccolo microcosmo a sé stante, dove oltre che la giovinezza e freschezza dei sentimenti, a farla da padrone è una prosa delicata e del tutto profonda. Scrive molto bene, l’autore, e talvolta coi suoi passaggi incanta. Trascende il tempo, così come il sesso e lo spazio, e parla d’amore nel suo significato più puro. Nel senso di “appartenenza” al di là delle convenzioni sociali; di due anime che si trovano e, dopo mille difficoltà e tentativi di ignorarsi, si scoprono affini, tanto da instaurare fra loro un piccolo gioco che li induce a chiamarsi l’uno col nome dell’altro. Una complicità che, vedremo, non morirà col passare del tempo. Come quando l’uomo riconosce la casa e, sebbene le vicissitudini possano portarlo lontano, avrà sempre un posto speciale a cui ritornare.

E queste vicissitudini sanno di immaturità dei tempi e sensi di colpa; di un società non ancora pronta ad accogliere un amore omosessuale; un orgoglio che vorrebbe quantificarsi e giungere ad amalgamarsi con la massa. Diciassette e ventiquattro anni, tanti quanti ne hanno i due protagonisti, sono troppo pochi, per far capire loro di avere trovato un approdo cui anelavano da tempo. E che forse ricercheranno per tutta la vita, dato che le inclinazioni non vanno ignorate.

L’ambientazione risale a vent’anni prima, rispetto alle vicende finali, nella riviera del Ponente ligure. La famiglia del diciassettenne Elio è solita trascorrere l’estate in una villa di proprietà, dove il padre insegnante ogni anno ospita uno studente straniero, che possa aiutarlo a svolgere qualche lavoretto di segretariato e in cambio scrivere in tutta tranquillità la sua tesi di post dottorato. Elio, musicista e poeta sensibile, vive con disagio questa presenza, poiché puntualmente deve cedere all’ospite la sua camera da letto e traslocare in quella attigua e piccolina, che era stata del nonno. Solo un balcone, galeotto, a separare i due vani.

Ma Oliver, questo il nome dello studente di turno, con la sua camicia azzurra svolazzina e il suo buffo eloquio (Dopo!), conquista tutti. Conquista la governante Mafalda, che simpaticamente lo appella signor Ulliva, così come i padroni di casa, genitori di Elio, e i vari ospiti che ogni giorno vanno a pranzo da loro, nel tentativo di creare una sorta di ritrovo, quasi la villa fosse un circolo culturale. Ma più di tutti, Oliver piace a Elio, che si sente turbato dalla sua presenza. Chissà se per l’americano è lo stesso? Elio nutre al principio dei seri dubbi: Oliver è sgarbato, sparisce per pomeriggi interi che a lui paiono eterni, ma soprattutto, quando indossa il costume rosso, diventa intrattabile. Possa essere invece tutta una tattica? Perché che le anime affini si attraggano, lo avevamo già detto. Esse si cercano e completano, e nessuno dovrebbe obiettare.

 

Chiamami col tuo nome
André Aciman
Guanda, 2017
Pagine: 272
Prezzo: € 17,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa