Eleanor Oliphant sta benissimo – Gail Honeyman 

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.

Tutto ciò che c’è da sapere sul romanzo d’esordio di Gail Honeyman, Eleanor Oliphant sta benissimo (Garzanti, maggio 2018), lo ha detto Eleanor Oliphant stessa e da qui si può partire. Ma quello che si rivela un libro divertente e profondo, scritto in maniera magistrale, in realtà lascia aperte molte situazioni. È un romanzo che vorrei consigliare a chi si sente solo, perché esplora un mondo. E non è per modo di dire. Una svariata quantità di scenari, che insegnano a non giudicare mai nessuno senza averlo prima conosciuto a fondo. E a non vergognarsi dei propri difetti. Perché ognuno contiene e nasconde in sé le ragioni stesse del suo disagio. 

Ecco quindi che una giovane donna, sulla trentina com’è Eleanor, all’inizio reputata assai “stramba” anche dal lettore più clemente (fastidiosa?), a poco a poco conquista con la purezza del suo sguardo aperto sul mondo e la sua coerenza a proposito delle convenzioni sociali. Fino a diventare tenera e degna di rispetto, qualunque cosa si venga poi a scoprire di lei.
Eleanor Oliphant ha detto tutto in una manciata di frasi, almeno, i tratti salienti attorno cui ruota il romanzo. Eppure questa donna è un universo da sondare. Un esempio di volontà e forza, che ci porta a voler affrontare i nostri demoni, dato che ne abbiamo tutti.

Alla ricerca, in maniera inconsapevole, di calore umano, Eleanor Oliphant sa stupirci e farci commuovere. La prosa dell’autrice è formidabile, così come la traduzione. Tante sono le espressioni peculiari che il lettore vorrà segnarsi; un modo credibile e del tutto naturale di narrare le cose che pongono, a mio avviso, Gail Honeyman fra quegli scrittori che sapranno darci delle soddisfazioni. A noi, popolo che legge poco, è vero, però ama la buona lettura. 

Perdersi Eleanor Oliphant sta benissimo sarebbe un vero peccato. Privarsi di fare la conoscenza di un personaggio così emozionante e variegato, anticonformista ma solo perché troppo dedito alle regole. Un essere misero e sfortunato che qualcuno ha voluto privare della sua felicità. Quella che dovrebbe essere concessa ad ogni persona. Ma Eleanor Oliphant ce la metterà tutta per guarire e per attuare un suo, anche se modesto, inserimento nel mondo. Ormai tifiamo tutti per lei e non la deluderemo.

Eleanor Oliphant sta benissimo
Gail Honeyman
Garzanti, maggio 2018
Pagine: 344
Prezzo: € 17,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa