La Magnifica – Arnaldo Colasanti

L’editoria contemporanea dimostra di avere molti difetti, tra quelli più clamorosi ed evidenti vi è la pubblicazione di testi cosiddetti “commerciali”, che pubblicizzano la persona che dà la certezza di vendere prodotti. C’è anche da dire che la società del consumismo è composta da gente che ama questo genere di libri “leggeri” perché non riesce a cimentarsi in scritture importanti. Emblema di questo modo di pensare è il monologo di Piero Aprile, protagonista de La Magnifica, del critico letterario Arnaldo Colasanti ed edito da Fazi.

L’autore mette in primo piano la scrittura, nelle sue svariate tipologie e da questa analisi vieni fuori che lo scrittore di talento è spesso in solitudine, poco ricercato e neanche conosciuto dai lettori, mentre la fama appartiene a coloro che alla fine non sanno scrivere ma danno la garanzia di vendere il proprio prodotto: le case editrici non cercano più la qualità, forse perché il pubblico non la vuole.
Il testo, che non ha una trama lineare, affronta diversi aspetti, dando una visione triste e amara della realtà. Si presenta crudele nel delineare le bassezze del mondo letterario e senza scrupoli anche quando parla delle scuole di scrittura.

Il mio più grande male è stata la timidezza. Sono vissuto nascondendomi: ho fatto di tutto affinché gli altri non si preoccupassero del mio dolore. Ho cercato di dire che ero un animale: per me era facile vivere, essere socievole e divertire quelli accanto a me. E questo coincideva, però, con una solitudine in cui si rannicchiava la mia spiritualità che, per troppo rigore, per passione, per pura radicalità, non volevo fosse esposta e fosse conosciuta.

Piero Aprile nei suoi ricordi dell’infanzia rievoca molte volte la morte, quella fisica, che poi può anche coincidere con una specie di spegnimento delle qualità intellettive di coloro che sono incompresi. Il libro è ambientato in aeroporto, in attesa di prendere l’aereo Magnifica, che ospiterà insieme scrittori mediocri e scrittori bravi, tutti convocati da una operatrice culturale ai fini di un premio narrativo. Di fatto lo scrittore conscio di avere talento sa di non potercela fare perché capisce che la società odierna accoglie solo bellimbusti, come i tronisti di Uomini e Donne, oppure quelli che rispettano le regole della scuole di scrittura. Ma anche quest’ultimi pur godendo di fama e autostima sono consapevoli che non hanno qualità letterarie, e sono pedine del marketing.

Un testo difficile, e Arnaldo Colasanti lo sa, forse vuole mettere alla prova il suo lettore. Nessuno può colpevolizzare Piero Aprile per ciò che pensa, il pubblico sarà dalla sua parte, anche quando parla del sistema scolastico che non funziona, però è probabile che l’autore voglia fare una selezione e portare dalla sua parte solo chi esige una prosa importante e una narrazione originale.

 

La Magnifica
Arnaldo Colasanti
Fazi editore, 2017
Pagine 234
Prezzo € 17,50

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist