L’ultimo giro della notte – Michael Connelly

È una detective tosta, la protagonista dell’ultimo romanzo del prolifico Michael Connelly. Renée Ballard, ex cronista di nera approdata alla squadra investigativa di Hollywood e poi relegata, a causa di un brutto inghippo, a fare il turno di notte. Ballard non arriva mai a risolvere i casi di cui si occupa, perché il suo è “l’ultimo spettacolo”, come viene chiamato in gergo, una sorta di “pronto intervento” in campo investigativo, che suona come una punizione. Alle sette di mattina, a fine turno, i casi vengono poi ceduti al dipartimento di competenza e lei non vede mai una risoluzione.

Ma questa trentenne di origini hawaiane, che ama fare surf nelle ore di riposo, insieme al suo cane Lola, non ha troppa dimestichezza con le regole, anzi, non ne è sopraffatta. E così decide d’indagare per conto suo, anche se non le sarebbe consentito, su una serie di reati che ritiene essere collegati. In essi, infatti, la detective vede ben altro che un improvviso scatto d’ira o un semplice regolamento di conti.
L’aggressione di un transessuale, una sparatoria in un locale notturno e l’uccisione di un collega rappresentano per lei una nuova occasione di riscatto. Col suo fiuto micidiale e la sua perseveranza, Renée Ballard saprà far ricredere i colleghi e, soprattutto, conquistare il lettore. La passione per il suo lavoro è quello che maggiormente la caratterizza, dato che Connelly si focalizza sui fatti e non si perde in inutili descrizioni.

La scarica di adrenalina adesso era una locomotiva in corsa nelle sue vene. Nel profondo di sé, Renée Ballard sapeva che era per via di momenti come questo che non avrebbe mai mollato, qualsiasi cosa dicessero di lei, in qualsiasi turno la obbligassero a lavorare.

Molto bravo l’autore a calarsi nei panni di una donna. In Ballard non si avverte minimamente la sua eco o, peggio ancora, quella di Harry Bosch. L’originalità del nuovo personaggio permea le pagine, mentre inseguiamo Ballard nelle sue avventure, consci che l’autore le abbia riservato un passato difficile. Renée Ballard infatti, orfana di padre e abbandonata dalla madre appena poco più che adolescente, ha vissuto da sola sulla spiaggia per alcuni anni, fin quando la nonna non l’ha presa a vivere con sé. È Tutu (nonna in hawaiano) il suo punto di riferimento e la sua famiglia; un porto sicuro dove fare ritorno.

Michael Connelly non si smentisce a anche questa volta crea una storia catalizzante, seppure nella sua complessità. La lettura scorre e appassiona, e non fa rimpiangere la momentanea mancanza dello storico Harry.
Bosch tornerà, è una promessa. Nel frattempo, però, i suoi lettori potranno affezionarsi a questo nuovo personaggio di Renée Ballard. Sicuramente la serie continuerà e porterà nuove evoluzioni.

Dire “largo ai giovani” sarebbe troppo banale, eppure, quando ho terminato il romanzo, è esattamente ciò che ho pensato. Come nella vita, anche nella letteratura è giusto che i personaggi abbiano dei limiti e che a loro ne subentrino altri. E questo deve essere ciò che ha inteso anche Michael Connelly.

L’ultimo giro della notte
Michael Connelly
Piemme, settembre 2018
Pagine: 366
Prezzo: € 19,90

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa