È un problema – Agatha Christie
Citato dall’autrice fra i preferiti, È un problema di Agatha Christie è uno dei suoi cosiddetti “romanzi liberi”. In esso, infatti, non compaiono gli investigatori che la prolifica scrittrice ha creato e curato nel corso della sua lunga attività letteraria. Senza Hercule Poirot, Miss Marple o Tommy e Tuppence a garantire le indagini, ella ha dovuto dare vita a storie ingarbugliate, dove l’introspezione dei personaggi è stata messa al primo posto. Personalmente, anch’io ritengo che la Christie abbia dato il meglio di sé proprio in questa storia, il cui titolo è stato tradotto in maniera singolare dall’inglese The Crooked House, recentemente divenuto anche un film in cui Glenn Close, in forma smagliante, emerge nel ruolo di zia Edith. Crooked significa proprio qualcosa di contorto, di tortuoso. Una casa (house) dove avvengono fatti inspiegabili e difficili da ricostruire.
La storia ruota attorno all’affollata famiglia di Aristides Leonides, un miliardario di origine greca che muore ottuagenario nella sua stanza da letto, dopo la consueta iniezione d’insulina. Siamo negli anni Quaranta dello scorso secolo, in una lugubre villa situata nella campagna inglese dei sobborghi di Londra. Sebbene ancora non vi siano le moderne tecnologie, il referto dell’autopsia parla chiaro. L’insulina è stata scambiata con eserina, una sostanza presente nei medicinali oftalmici che, se iniettata, può provocare arresto cardiaco.
Dell’omicidio viene accusata Brenda, la giovane seconda moglie del morto, una donna per niente ben vista in famiglia. Con lei, il precettore dei nipoti di Leonides, che si sospetta essere il suo amante.
Ma sarà così semplice, la verità? Perché difficilmente Agatha Christie risulta prevedibile agli occhi dei suoi lettori.
Ad indagare sulla vicenda è il giovane agente Charles, figlio di un influente membro di Scotland Yard. Egli è stato assunto direttamente da Sophia, la nipote prediletta del vecchio Aristide Leonides, conosciuta anni prima al Cairo e mai più dimenticata.
Il timore di Sophia è quel che anima buona parte dei gialli della Christie. Chi di loro? Perché se il nonno è stato ucciso, allora significa che in famiglia c’è un assassino. E se in famiglia si nasconde un omicida, allora la paura serpeggia e non ci si può più fidare di nessuno.
Le indagini procedono a rilento e ogni componente del clan viene interrogato. Si ascoltano i due figli della vittima, Philip e Roger, che mai avrebbero potuto essere così diversi uno dall’altro. Essi risiedono nella villa con le rispettive mogli, l’attrice mancata Magda e la spartana Clemency. Su tutti, però, vigila l’anziana zia Edith, sorella della defunta prima moglie di Aristide, giunta molti anni prima in quella casa allo scopo di occuparsi della prole. Nubile e amante del giardinaggio, zia Edith ha sempre amorevolmente accudito nipoti e pronipoti, ma non ha mai avuto una vita propria. Sophia ha anche due fratelli: il claudicante Eustace, malato di poliomielite, e l’arguta dodicenne Josephine, che gioca a fare la detective e si rivela la fonte ideale per conoscere i segreti di quella singolare combriccola.
Nessuno sembra essere più al sicuro, tanto che avviene un secondo delitto. La storica tata Nannie beve una cioccolata all’arsenico, forse indirizzata proprio a quella bambina che si vanta tanto di essere più furba della polizia.
Insomma, il clima claustrofobico la fa da padrone. I dubbi s’insinuano e il ritmo non concede tregua. Eppure, mai come in questo giallo Agatha Christie è stata imprevedibile. Esatto, perché l’assassino è presente in scena e grida a gran voce la sua colpevolezza. Il fatto che nessuno lo noti (o non gli dia credito, sottovalutandolo) fa parte della grandezza della regina del giallo.
È un problema è un romanzo stupendo, che non finirò mai di consigliare.
È un problema
Agatha Christie
Mondadori, I edizione Oscar Gialli, ottobre 2017
Pagine: 212
Prezzo: € 11,50