Morte nella neve – Joseph Jefferson Farjeon

Morte nelle neve di Joseph Jefferson Farjeon (1883-1955), uno scrittore inglese che è stato anche  sceneggiatore per il cinema, cattura da subito l’attenzione con la sua suggestiva copertina. Pubblicata da Edizioni Lindau nel novembre del 2018, l’opera ha costituito uno dei gialli più gettonati del Natale appena trascorso, come indica del resto lo stesso sottotitolo.

Un treno bloccato nella neve; la promessa di un’indagine serrata vecchio stampo (in linea con lo stile elegante di Farjeon) e poi una grande casa isolata, che nei migliori racconti di misteri non può mancare, dove al suo interno avvengono le sparizioni e apparizioni più impensate. Dove a macchiare il pavimento sono le armi del delitto più strambe, mentre fuori una bufera imperversa e imbianca tutto, cadaveri compresi. Dove ancora non può latitare quel tono noir che ammanta i personaggi e vira a giustificare l’inesplicabile.

Insomma, un giallo che ha tanti ingredienti della vecchia scuola di Agatha Christie, non fosse anche per quel treno bloccato dalla neve, che accoglie i viandanti ma diventa prigione. D’altra parte, il periodo è quello! Anche se il ben più famoso delitto a bordo di uno scintillante Orient Express, essendo del 1934 (tre anni prima!) possa avere influenzato Farjeon e non il contrario.

È la vigilia di Natale del 1937. Un treno viene sorpreso dalla neve nelle campagne inglesi ed arretra la sua corsa. Anzi, a un certo punto si blocca e pare non debba più ripartire. L’attesa si fa lunga e così, alcuni passeggeri che non ne vogliono sapere di trascorrere il Natale lì bloccati, decidono di scendere e continuare il viaggio a piedi. Contravvenendo ad ogni norma di sicurezza (oggigiorno non sarebbe più possibile: e poi dicono che si stava meglio!) quattro persone, due uomini e due donne, intraprendono la loro marcia fra i campi, nell’intento di raggiungere la più vicina stazione di Hemersby. Anticipo solo che altri due personaggi li raggiungeranno dopo, e altri ancora si uniranno verso la fine della storia alla malcapitata combriccola.

Molto presto questi quattro intrepidi si perdono, del tutto alla mercé di un tempo inclemente che diventa pericoloso addirittura per la loro sopravvivenza. È quindi con grande sollievo che decidono di violare un domicilio, dove poter trovare rifugio. Si tratta di una villa antica, che più tardi scopriranno chiamarsi Valley House, in cui tutto appare cristallizzato e sospeso nel tempo. In soggiorno il tè è pronto per essere servito; nelle stanze ci sono asciugamani puliti e il camino è acceso, come se in casa si attendesse l’arrivo di ospiti per Natale. Ma l’abitazione è stranamente deserta e, molto presto, tracce sinistre fanno pensare che in quel luogo sia accaduto qualcosa di grave. Un mistero che porterà l’anziano e singolare Mr Maltby a prendere il comando dell’indagine. Lui, così acuto e lungimirante, dotato di un sesto senso a dir poco strabiliante.  

Nonostante alcuni refusi disturbino la lettura, Morte nella neve è un romanzo piacevole, caratterizzato dall’accuratezza dell’indagine e dei dialoghi, elementi tipici di un grande classico. In particolar modo è apprezzabile la capacità dell’autore di creare tensione, pur facendo muovere gli attori semplicemente dal piano di sotto a quello di sopra. Il fatto di esplicare bene i fatti e di far sì che ogni personaggio ne venga a conoscenza, aumenta l’interesse per questa matassa che, a poco a poco, si “sgroviglia” sotto gli occhi del lettore, come se si scoprissero le cose nell’istante esatto in cui ne entrano in possesso anche i soggetti implicati. Senza dubbio, la seconda parte è più incalzante della prima.

Morte nella neve è un romanzo che, iniziato forse un po’ in sordina, si rivela un ottimo consiglio di lettura per gli amanti del genere.

Morte nella neve
Joseph Jefferson Farjeon
Lindau, novembre 2018
Pagine: 272
Prezzo: € 19,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa