Il bambino silenzioso – Sarah A. Denzil


Avendo già letto April è scomparsa, dell’inglese Sarah A. Denzil, ho voluto concentrarmi sul suo thriller d’esordio Il bambino silenzioso (Newton Compton, 2018), considerato rivelazione dell’anno appena trascorso. Da allora l’autrice deve però avere fatto molta strada perché, seppur la trama sia interessante, sono incappata in una prosa ridondante e davvero troppo essenziale. Schietta, quasi “brutale”, fino a risultare poco elegante e fluida.

La giovane madre Emma Price ha visto scomparire nel nulla Aiden, il suo bimbo di sei anni, scappato alla sorveglianza degli insegnanti durante un’alluvione senza precedenti, avvenuta in un piccolo paese dello Yorkshire. Il suo cappottino rosso è affiorato dal fiume Ouse e, seppur senza un corpo, tutti lo hanno dato per morto.

Sono passati dieci anni, quando la storia riprende. Emma, seppur tanto provata, è riuscita a rifarsi una vita. Ha lasciato il padre di Aiden, suo amore giovanile, visto che non sempre purtroppo le coppie sopravvivono alla morte di un figlio, e ha sposato un premuroso professore universitario, appena poco più vecchio di lei. Emma è anche incinta di una bambina che chiama “Panciona”: mancano poche settimane al parto. Ma ecco che la sua salute mentale viene messa a dura prova una seconda volta, perché Aiden ricompare. Il figlio, che ormai ha sedici anni, non era morto nell’Ouse, come si pensava, ma era stato rapito da un pedofilo che lo teneva segregato e abusava di lui. Ovviamente i danni che ha subito sono incommensurabili, tanto che Aiden non parla e non interagisce con nessuno. Emma dovrà quindi mettere tutto il suo impegno per arrivare alla verità e scoprire da sé chi si celi dietro al misfatto.

Come ho già detto, la trama sarebbe avvincente, ma andrebbe riscritta con una prosa migliore. Emma scandaglia i suoi stati d’animo, ripetendo più o meno sempre le stesse cose, per tutto il libro. Talvolta ha pensieri nei confronti del figlio che, seppur comprensibili, andrebbero espressi in maniera diversa. I dialoghi, cioè, non risultano naturali né credibili.

All’autrice va il merito di volere far ricadere la colpa ora sull’uno e ora sull’altro dei personaggi che animano la storia, amici e parenti compresi. Quindi un po’ di suspense si crea. Ma è troppo petulante nelle spiegazioni, come se non avesse nessuna fiducia nel lettore e si sentisse sempre in dovere di esplicare nei minimi dettagli. Così facendo, però, viene a noia.

Mi sono stupita di questa abissale differenza di stile rispetto all’altro romanzo April è scomparsa, che invece è molto piacevole e ben scritto. Quindi non mi rimane altro da dire, circa Il bambino silenzioso, tranne che i romanzi di Sarah A. Denzil analizzano il mondo giovanile, creando inquietudine, riguardo una piccola vita che si deve ancora formare e che, come fosse una spugna, assorbe tutto quello che le sta intorno. I giovani, insomma, sono forgiati ad immagine e somiglianza degli adulti. Colpa nostra se questo mondo funziona male, spettatore silente di azioni aberranti.

Il bambino silenzioso
Sarah A. Denzil
Newton Compton, gennaio 2018
Pagine: 347
Prezzo: € 4,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa