Morte nelle Highlands – Lucy Foley


Il romanzo che segna l’esordio dell’inglese Lucy Foley nel mondo del thriller, pubblicato da Giunti Editore nell’aprile 2019, è ambientato in quella che viene descritta come una delle zone più scenografiche d’Europa, scarsamente popolata e dominata da aspre catene montuose. Le cosiddette Highlands scozzesi, situate a nord e ad ovest del Regno Unito. Un luogo che si presta all’isolamento poiché, quando d’inverno la neve cade copiosa, i piccoli agglomerati che si trovano nei boschi non sono raggiungibili.

Morte nelle Highlands parla di un gruppo di amici sulla trentina, ex compagni di studi a Oxford, che hanno l’abitudine di ritrovarsi per celebrare insieme il nuovo anno, in una qualche località turistica. Essi si frequentano a dire il vero poco, a causa dei loro impegni familiari e lavorativi ma, cascasse il mondo, a turno organizzano una breve vacanza nel periodo delle festività natalizie.

Quest’anno è toccato a Emma, l’ultima arrivata. Fidanzata di uno degli amici storici, ci tiene molto a farsi accettare dal gruppo e ha inteso stupire con un viaggio in Scozia pensato nel dettaglio. Con lei c’è il compagno Mark, massiccio e burlone, che non sembra avere scordato la cotta per la bella Miranda, proprio la donna a cui, più di tutti, è interessata l’amicizia di Emma. Julien è il marito di Miranda, un tipo affascinante sebbene del tutto condizionato dall’opinione altrui. Samira e Giles sono appena diventati genitori di una bimba, che si sono ostinatamente portati appresso nelle Highlands, quindi è comprensibile che il loro interesse sia concentrato sulla neonata. Ci sono poi Nick e il suo fidanzato americano Bo, due ragazzi dai modi gentili, e la single Katie, avvocato di successo, che pare essere cambiata moltissimo rispetto alla nerd dei tempi di Oxford.

Ricapitolando, in questo thriller affollato c’è una comitiva di amici (cinque uomini e quattro donne) che affitta un cottage fra i boschi, affacciato sulle gelide acque di Loch Corrin, gestito dalla schiva Heather insieme al guardiacaccia Doug, due persone che vivono l’isolamento come un balsamo per curare i loro traumi del passato.

Da subito hanno inizio i festeggiamenti, per questi londinesi dediti all’alcol e affatto insensibili alle droghe. Ma quell’aura goliardica di cameratismo finirà col mettere il gruppo in disaccordo, evidenziando fragilità e ipocrisie. Il tempo passato, insomma, li ha resi estranei  e a disagio fra loro.

La vicenda è narrata dal punto di vista di alcuni personaggi, mentre ve ne sono altri che fanno da semplice corollario. Le invidie fra donne; le facili infatuazioni; i trascorsi amorosi che vengono a galla sono soltanto alcuni degli ingredienti, laddove diversi colpi di scena si paleseranno in rapida successione.

Finché un ospite del resort scompare e la situazione precipita. La neve diviene bufera; i soccorsi tardano ad arrivare. Gli amici sono lasciati soli, in balìa dei loro demoni. Ma la vera domanda è di chi sia l’identità di questo ospite che, alla fine, viene ritrovato assassinato. Perché l’autrice è abile a lasciare che il lettore faccia congetture, ma solo in dirittura d’arrivo rivelerà vittima e assassino.

Si tratta senza dubbio di un thriller incalzante, dalla struttura cinematografica. Una buona compagnia per le giornate uggiose, in quanto la storia è appassionante. Dopo una prima parte che mi ha a dir poco rapita, personalmente avrei gradito un finale diverso. Meno affrettato. Ma questi, sono semplicemente gusti.

Morte nelle Highlands
Lucy Foley
Giunti, aprile 2019
Pagine: 372
Prezzo: € 19,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa