Intervista a Giulio Perrone

In quest’intervista lo scrittore Giulio Perrone racconta del suo nuovo romanzo L’amore finché resta e della sua passione per la scrittura che lo accompagna da quando era ragazzo.

Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
Volevo tentare di raccontare le difficoltà e le debolezze di un uomo che crede di poter gestire il proprio rapporto con le donne ma in realtà non fa altro se non mentire a sé stesso e perdersi le cose più importanti. Poi mi divertiva l’idea di giocare su tutto quello che crediamo o non crediamo possa essere amore perché spesso si finisce per fraintendere il sentimento e vivere qualcosa che è solamente una timida parvenza di amore.

Una frase del romanzo che lo raccoglie?
Sicuramente rubo le parole, riportate in esergo e che sono di Oscar Wilde, «Il vero rischio dell’amore è che duri». E non lo intendo solo da un punto di vista ironico, perché lasciarsi coinvolgere da un vero sentimento che dura è davvero un grande rischio.

Quando è nata la sua passione per la scrittura?
Quasi subito, da ragazzo, parallelamente a quella per la lettura. Poi il lavoro che ho scelto, quello di editore, mi ha portato per molto tempo a lasciarla da parte dedicandomi solo ai libri degli altri. Qualche anno fa però questa esigenza è tornata fuori e ho deciso di seguirla.

Uno scrittore a cui è più legato?
Quest’anno ho avuto la fortuna di conoscere di persona uno dei miei miti, ovvero Joe Lansdale. Ed è stata un’esperienza unica anche perché nel 2019 avrò anche la possibilità di collaborare con lui per un progetto che coinvolgerà la casa editrice.

Come sta rispondendo il pubblico?
Il libro è uscito da poco in realtà, ma i riscontri sono per il momento molto belli e sentire che un lettore ha passato alcune ore piacevoli con le tue storie è una cosa davvero straordinaria.

Tre aggettivi per descriversi?
Curioso, passionale, iperattivo.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice