Stelle minori – Mattia Signorini

Le stelle splendono, per antonomasia. Non importa se noi le vediamo o meno e con quanto ritardo. Forse neanche le vedremo mai (almeno alcune, tante), ma loro ci sono e il loro compito, se non la loro volontà trattandosi di cosa inanimata, è quello di propagare luce. 

Nel nuovo romanzo di Mattia Signorini ce ne sono parecchie, anzi, è un continuo rimando a personaggi che emergono, vivono, poi ci ripensano, cadono in balia degli eventi, si spengono. Tante stelle, tutte a farsi ombra l’una con l’altra, succubi di quelle maggiori, che sembrano risplendere di luce propria e non avere bisogno di altro.

La storia di Stelle minori (Feltrinelli, 2019) è ambientata fra Padova e l’Altopiano di Asiago, in un rimando continuo fra presente e passato; realtà e storia; nostalgia e disincanto. Zeno è un insegnante e sta per sposarsi, ma la sua vita è stata letteralmente sconvolta da un evento accaduto nove anni prima, quando il suo professore Nicola Sceriman è morto in circostanze misteriose. Tale evento ha coinvolto un gruppo di persone, ovvero gli allievi prediletti da Sceriman, docente noto per avere pubblicato un romanzo di successo intitolato La natura umana. Fra questi, appunto Zeno e la fidanzata di allora Agata, una tipa tosta e decisamente fuori dagli schemi. Il tutto, mentre si stava programmando l’uscita di una rivista letteraria che avrebbe fatto molto parlare di sé, se la morte di Sceriman non si fosse palesata in maniera tanto repentina e inaspettata.

Il cerchio si chiuderà con delle chiarificazioni proprio sull’Altopiano di Asiago, a casa di Agata, dove la coppia si era rifugiata anche nel 2009, anno della morte del professore, per avere un po’ di pace dai continui interrogatori della polizia che stava facendo luce sull’accaduto.

Il “germogliare” di queste giovani vite, inevitabilmente subisce un forte contraccolpo, quasi si aprisse nei loro animi (di Zeno e Agata) una profonda crepa, una bomba ad orologeria pronta ad implodere con conseguenze devastanti. Perché queste esistenze, intrappolate in segreti e cose troppo a lungo taciute, hanno subito un arresto, cui in seguito si sono dovute adattare, modificando tutto intorno a quel tragico episodio che ha cambiato per sempre il corso della storia. La loro storia, di piccole stelle, minori e secondarie, destinate a restarlo per sempre, schiacciate dal senso di colpa.

L’autore scrive molto bene, è una cosa che va detta. Più che sull’intreccio noir (a mio parere prevedibile), la parte più interessante diventa la dinamica che s’instaura fra persone che a tratti impongono la loro presenza, pur rappresentando un passato doloroso che si vorrebbe cancellare. Quella sensazione di non conoscersi affatto, oppure troppo. Mai quella giusta misura che non implichi un disagio nello stare assieme.

Alcuni personaggi, tipo quello del professore Sceriman e di Agata, risultano sgradevoli, tentennanti, svilenti. Ma qui sta l’abilità di Mattia Signorini e la sua credibilità di romanziere. Anche il lettore cade nel gorgo di questa storia torbida, subdola e dai risvolti devastanti.

Così eravamo noi, stelle minori. La nostra luce era nascosta da un’altra più luminosa. Eppure volevamo splendere a ogni costo.


Stelle minori
Mattia Signorini
Feltrinelli, 2019
Pagine:220
Prezzo: € 16,50

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa