Intervista a Mauro Valentini

Venerdì 11 ottobre ci sarà la presentazione del libro Marta Russo. Il mistero della Sapienza del giornalista Mauro Valentini alle ore 19:00 presso la libreria La Porta Gialla a Tivoli in via Parmegiani. I relatori dell’evento, organizzato dal “Laboratorio del Possibile nella persona del suo Presidente Daniela Di Camillo, saranno l’Avv. Angela Dimiccoli, cardine del Laboratorio nella difesa delle Donne e il Dr. Fabio Attilia, universitario quando accaduto il fatto, che ha vissuto in tempo reale ma che ancora oggi si pone domande. In quest’intervista lo stesso giornalista Valentini.

Come è nata l’idea di scrivere un libro su Marta Russo?
L’ idea mi è venuta dopo una intervista del Corriere della sera a Scattone, condannato per quello sparo fatale. Un’intervista del 2016 dove Scattone raccontava delle proteste dopo un suo incarico come professore in un liceo. Mi ha colpito quanto ancora, dopo quasi 20 anni, la ferita per l’assurda morte di Marta fosse ancora sulla pelle viva della gente. Ecco, la molla è stata quella, poi dopo aver letto le carte di quell’assurdo processo ho capito che non potevo tacere e non potevo non raccontare quello che avevo trovato.

Un episodio che ha coinvolto molte persone  e ancora ora se ne parla. Perché accade ciò?
Se ne parla perché quella sentenza quasi grottesca nella forma e per come è maturata non ha convinto nessuno, sia tra chi era convinto della colpevolezza di Scattone e Ferraro sia tra chi al contrario sottolineò e sottolinea ancora l’inconsistenza dell’impianto accusatorio. 

Chi era Marta?
Marta era la figlia che ognuno di noi vorrebbe. Una ragazza d’oro, studiosa, coscienziosa e amante della vita. Una ragazza che sognava di diventare magistrato e che voleva migliorare il mondo. E che forse ci sarebbe anche riuscita senza quel maledetto proiettile vagante. 

Cosa significa per lei scrivere?
Significa narrare, raccontare a chi legge una storia che sia simbolica di tante altre. Scrivere poi di questi casi di cronaca mi offre la possibilità di restituire la memoria di alcuni eventi che meritano secondo me di non cadere nell’oblio. 

Una frase del libro più significativa?
La prendo in prestito dalla prefazione, scritta dal compianto Sandro Provvisionato, un Maestro per noi giornalisti: «Per Marta Russo non è stata fatta Giustizia». 

L’11 ottobre sarà a Tivoli, qualcosa su questa presentazione?
Spero sia un incontro che ci regali una riflessione comune sulle modalità di ricerca delle prove e della verità. Perché spesso l’innamoramento di una tesi accusatoria lascia quel ragionevole dubbio nelle sentenze che il paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria non può permettersi.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice