I leoni di Sicilia – Stefania Auci

I leoni di Sicilia di Stefania Auci (Editrice Nord, maggio 2019) è un romanzo che narra la saga della famiglia Florio, dal 1799, anno in cui partono da Bagnara Calabra per Palermo, al 1868, periodo della loro maggiore espansione. Una storia di ambizioni cui corrispondono delle mortificazioni, alimentate dalla smania di arricchirsi per giungere ad eguagliare quei “nobili” che tutti in città stimano. Perché loro, i Florio, sicuramente faranno i soldi, con la vendita delle spezie, del tonno sott’olio e di molte altre attività redditizie, ma nell’immaginario collettivo rimarranno sempre quei “facchini” partiti dalla Calabria, a cui  rivolgersi giusto nel momento del bisogno. 
Il rispetto che i Florio vanno cercando da generazioni, rimarrà loro negato, pur se premiata sarà l’intraprendenza e la mancanza di scrupoli di taluni discendenti.

L’aromateria avviata dai fratelli Paolo e Ignazio, conoscerà un periodo di espansione, calcolando che quando essi arrivano a Palermo, le loro condizioni di vita migliorano all’istante. 
Sarà però col figlio di Paolo, Vincenzo, che la famiglia vivrà la sua massima ascesa, e riuscirà ad espandersi sino a toccare le corde di coloro che nella città davvero contano.

I maschi, in questa storia, sono personaggi duri, disposti a sacrificare tutto in nome degli affari e della ricchezza. Tanto coraggiosi nella vita di ogni giorno, tanto pavidi in amore. Infatti, sono soliti custodire i propri sentimenti, arrivando raramente ad esternarli. Soprattutto, non mettono mai la donna amata al primo posto. 
D’altro canto, le femmine rappresentano un porto sicuro, attorno a cui gravita l’esistenza dei Florio. Un concetto pienamente in linea col momento storico. E di cui bisogna tenere conto.
Un periodo in cui i matrimoni erano combinati dalle famiglie e dettati da interessi, per cui non si può imputare all’autrice di avere tenuto le storie d’amore imbrigliate in una sorta di “pacatezza” e non avere mai toccato con esse picchi di furore. 

Giuseppina, la moglie di Paolo, sacrifica l’amore, perché ottenebrata dall’odio per il suo ruolo di donna che deve sottostare alle regole; Giulia, la moglie di Vincenzo, sa quel che vuole, ma per ottenerlo è disposta ad accettare troppi compromessi. Eppure, loro rimangono: sono sempre lì come “pilastri” attorno a cui gli altri s’affannano.
I figli rappresentano una nuova linfa. Ad ogni generazione essi raccolgono l’eredità dei padri e apportano un proprio personale contributo.
Nell’unione sta la forza dei Florio che, all’ombra degli eventi del periodo storico (epidemia di colera; moti del 1848; arrivo di Garibaldi e la sua “cricca”), diventano una vera e propria potenza nella Sicilia dell’Ottocento. Stefania Auci dà forma ad un romanzo storico ben strutturato, frutto di studi approfonditi. A cui aggiunge un pizzico di fantasia, onde evitare che esso diventi un “trattato” più che un’opera narrativa. 

Emozionanti sono le parti che indagano il vissuto di questa famiglia: gli aneddoti più intimi che ne definiscono i rapporti fra congiunti.
Che comunque sono anche le parti in cui è uscita di più la creatività di quest’autrice, dalla scrittura impeccabile.
La parte romanzata è sempre la più interessante, dato che permette al lettore di identificarsi con questo o quell’altro personaggio e di scostarsi dai libri di storia, di cui ognuno di noi conserva memoria.

I leoni di Sicilia è un romanzo consigliato a chi ama ripassare un secolo di eventi in modo originale. Attraverso gli occhi di Paolo, Giuseppina, Ignazio, Vittoria, Vincenzo, Giulia, Angelina, Giuseppina e poi ancora Ignazio. La famiglia Florio al completo. Tre generazioni a confronto, che s’accompagnano a sessant’anni di storia. Il che non è poco.

I leoni di Sicilia
Stefania Auci
Nord, maggio 2019
Pagine: 438
Prezzo: € 18,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa