L’isola delle anime – Piergiorgio Pulixi

L’isola delle anime (Rizzoli, giugno 2019), romanzo vincitore del prestigioso premio letterario Scerbanenco per il genere giallo 2019, è ambientato in Sardegna, la patria del suo autore Piergiorgio Pulixi. L’sola è importante allo stesso modo dei protagonisti, coi suoi profumi, le sue descrizioni, le sue tradizioni. Mostra infinita bellezza, così come custodisce una realtà aberrante.

C’è sempre un caso, uno in particolare, che segna la vita di un poliziotto. Soprattutto quando non si riesce a catturare il colpevole e le immagini della vittima diventano un’ossessione, palesandosi alla coscienza nei momenti meno opportuni, tanto da aggiungere pena alla pena se si ripete. Un punto di rottura; un tunnel da cui è impossibile fare ritorno.

Per un verso o per un altro, il caso che i soggetti si trovano a dipanare contribuisce a calare su di loro una maledizione che li coinvolge tutti, un po’ come quando è stata scoperta la tomba di Tutankhamon e gli egittologi hanno iniziato a morire. L’esempio è bizzarro, ma quanto mai calzante.

A furia di scavare avevamo risvegliato sas animas malas, gli spiriti malvagi, e il buio ci aveva investiti tutti, uno dopo l’altro. Come una maledizione.

L’uccisione di due donne, rispettivamente nel 1975 e nel 1986, secondo un barbaro rituale in alcuni antichi siti nuragici dell’isola, sono l’espediente con cui inizia la storia; a uno spazio temporale “passato” si contrappone un evento che si verifica nel presente, il 2017. Una ragazza, Dolores Murgia, viene ritrovata cadavere e sembra proprio che le modalità siano le stesse. Che l’assassino sia tornato a colpire, preoccupa subito la questura di Cagliari, che mette ad indagare alla sezione “Delitti insoluti” la cagliaritana Mara Rais e la milanese, trasferita appositamente dal Continente, Eva Croce. La prima, esuberante e indomita, è stata tradita e deve scontare una sorta di trasferimento punitivo; la seconda è più riflessiva, ma molto acuta, e intende concedersi un “poco di oblio” in seguito a un dramma che l’ha messa a terra. Le due donne, diffidenti l’una nei confronti dell’altra, sono davvero quanto di più diverso ci possa essere. Insieme, però, quali anime poste in una sorta di “limbo” e in attesa che accada qualcosa di migliore, si compendiano. Si completano e si rivelano un’ottima risorsa. Un tipico esempio di come una maledizione possa trasformarsi in redenzione, passando attraverso il dramma della catarsi.

Piergiorgio Pulixi utilizza un tipo di scrittura in grado d’intrigare il lettore, catapultandolo in una terra magica e bellissima, ma altrettanto ricca di superstizioni e crudeltà.

Seguiamo quindi lo sviluppo della trama, attraverso capitoli brevi, dai dialoghi evocativi; l’avvicendarsi dei protagonisti; il rapporto fra Mara e Eva che s’inceppa, ma poi sembra decollare. 

Sebbene il flagello che aleggia sia palpabile, la squadra è coesa e soltanto facendo breccia l’uno nei pensieri dell’altro si giungerà all’insospettabile, incredibile finale.

L’isola delle anime è un romanzo che unisce al gusto di rincorrere un assassino, proprio del thriller, toni misteriosi e cupi del poliziesco. Un’opera consigliata agli amanti dell’indagine a tutto tondo, che non intendono lasciare nessun elemento al caso.

L’isola delle anime
Piergiorgio Pulixi
Rizzoli, giugno 2019
Pagine: 446
Prezzo: € 19,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa