Il lato nord del cuore – Dolores Redondo

Dolores Redondo è la regina incontrastata del thriller di Spagna, dov’è diventata famosa per la cosiddetta Trilogia Baztán. Il suo romanzo Tutto questo ti darò ha vinto, rispettivamente nel 2016 e nel 2018, il Premio Planeta e il sessantaseiesimo Premio Bancarella. 

Dopo i lusinghieri presupposti, l’autrice è tornata con un thriller al cardiopalma, Il lato nord del cuore (DeA Planeta, febbraio 2020).
Si tratta di un’opera corposa – 670 pagine – che proietta in un mondo dove le superstizioni e le tradizioni antiche, fatte di incantesimi e stregoneria, sono ancora radicate. Dove il soprannaturale s’insinuerebbe a giustificare le brutture, seppure il male sia opera dell’uomo.

Amaia Salazar, venticinque anni, è una brillante detective della Policia Foral della Navarra. Nell’agosto 2005 si reca a un seminario presso la sede dell’FBI di Quantico, in Virginia. Qui le sue doti intuitive vengono subito riconosciute, tanto che l’agente speciale Dupree l’ingaggia, insieme a dei colleghi, per indagare sul cosiddetto “caso del compositore”, un serial killer che da tempo terrorizza l’America. Un assassino che agisce in presenza di catastrofi naturali e uccide interi nuclei familiari. E così Amaia parte alla volta di New Orleans, proprio alla vigilia di Katrina, il peggiore uragano mai abbattutosi sugli Stati Uniti in tempi recenti. L’obiettivo è anticipare questo spietato omicida, abile a restare nell’ombra. Scoprirne l’identità e sventare così il suo diabolico piano di morte.

Amaia si troverà a combattere non soltanto contro le forze di una natura che è estremamente ostile e pericolosa, ma anche contro i fantasmi del suo passato. I ricordi di vicende aberranti che sono accadute nella sua famiglia d’origine, dalla quale da tempo la giovane è fuggita.
Quegli spettri, per altro sempre in agguato, si uniranno a una personale lotta portata avanti dallo stesso agente Dupree. Alla caparbietà di quest’ultimo di voler mettere a tacere i sensi di colpa.

E mentre la squadra s’addentra in quell’intrico fatto di paludi maleodoranti, piene di insidie e putrefazione poiché reduci dal passaggio dell’uragano, si scoprirà una realtà inimmaginabile. Riti spietati che hanno finito col togliere alle persone la loro stessa dignità.

Amaia riesce a mantenere la giusta lucidità per porre domande, fare congetture che la porteranno, non dopo molte traversie, a identificare l’omicida.

Il doppio piano parallelo – di Amaia nel 2005 e gli eventi di un’Amaia bambina, nella terra nativa delBaztán, la comunità autonoma della Navarra –  contribuisce a dare il giusto ritmo alla storia. La prosa è fluida e facilita la lettura, sebbene la moltitudine di pagine.

Ciò che spinge Amaia ad agire è il riscatto, nei confronti di quel terrore che l’ha tenuta soggiogata per tutta l’infanzia. Che entrando in polizia ella ha voluto sconfiggere, una volta per tutte. Un revolver in pugno e uno sguardo al futuro, nel nobile intento di aiutare i più deboli e gli oppressi. 

La giovane età che Dolores Redondo ha assegnato alla sua protagonista, al principio mi aveva fatto dubitare che Amaia potesse essere all’altezza del ruolo. Ma forse l’età non conta: quel che conta è l’esperienza. E Amaia è un personaggio ben calibrato, che se ne è fatta tanta sul campo. Fin da quando, bambina, si è persa e una tempesta l’ha salvata.

Consiglio Il lato nord del cuore a quegli amanti del thriller che sono curiosi d’apprendere antiche tradizioni. E che, come Amaia Salazar, ne hanno rispetto.


Il lato nord del cuore
Dolores Redondo
DeA Planeta, febbraio 2020
Pagine: 670
Prezzo: € 18,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa