Intervista a Sara Ceracchi

In quest’intervista Sara Ceracchi parla del suo libro Felici e contenti, dove c’è molto di autobiografico.

Come è nata l’idea di scrivere questo libro?
Felici e Contenti è una raccolta di scritti che in parte sono stati prima pubblicati sul mio blog wordpress Sara Ceracchi bus writer (che tengo ormai dal 2014). Mentre il blog raccoglie testi di ogni genere (drammatici, umoristici, autobiografici, esperimenti letterari), i saggi che poi sarebbero diventati i tasselli del libro erano tutti incentrati su un analisi divertita delle tipologie femminili e maschili che formano le coppie, nelle più ovvie situazioni della quotidianità. I brani hanno avuto puntualmente un buon successo ad ogni pubblicazione, sia sul blog che sui social, peraltro senza avere alle spalle nessuna spinta pubblicitaria: così un anno fa ho deciso di metterli insieme, lungo una linea consequenziale/logica, creando un tessuto connettivo fra di essi; quindi ho scritto le ultime parti per completare la forma dell’opera, ci ho aggiunto le mie illustrazioni ed è nato così il mio primo vero libro.

C’è qualcosa di autobiografico?
Felici e Contenti è pieno di riferimenti autobiografici, a partire ovviamente dai prototipi umani descritti, coi quali ho avuto e ho continuamente a che fare; ma mi sono intrufolata anche e soprattutto nei dettagli che possono essere solo immagini, gesti, descrizioni di abitudini o miei ricordi personali.

Tanta ironia: come sei riuscita a inserirla nel saggio?
L’ironia e l’umorismo (che sono due cose un po’ diverse, etimologicamente e sostanzialmente) sono la cifra stilistica del mio modo di esprimermi. Sebbene io abbia scritto e scriva anche testi malinconici o addirittura drammatici, la scrittura umoristica è quella che mi definisce, e questo ovviamente dipende dal mio modo di essere ma anche dalla mia formazione: sono appassionata di commedia all’italiana, e per quanto riguarda la letteratura Pirandello, con il suo umorismo, è un mio punto di riferimento molto importante.

Perché ami scrivere?
Direi che le ragioni per cui amo scrivere sono diverse. L’amore per qualcuno o qualcosa non si spiega: ad un certo punto inizi ad amare una persona senza motivi chiari, così come puoi accorgerti che ogni giorno scrivi un po’, e non potresti mai rinunciare a questa abitudine. Volendo andare un po’ più a fondo, la scrittura mi appare come il collante di tutte le mie attitudini creative, come quel qualcosa che mi consente di tener vive le passioni per il disegno, la vignettistica, il cinema, il teatro e tutto ciò che quotidianamente mi distrae da un punto focale creativo definito. Ecco, sì, la scrittura è il mio timone in mezzo a un mare di passioni.

Prossimi progetti?
Sto scrivendo qualcosa di stilisticamente simile a “Felici e Contenti”, incentrato sul rapporto delle persone con le automobili; poi una raccolta di racconti, il primo dei quali però si è messo a seguire le bizze del personaggio tanto che non so dove mi porterà. In genere quando mi metto a scrivere molte cose diverse, a un certo punto esce dal cilindro  una qualche idea assolutamente imprevedibile rispetto a ciò che avevo concepito inizialmente – però quasi sempre è un’idea stimolante -. Per il resto mi piacerebbe molto se Felici e Contenti diventasse una pièce teatrale, o un film, chissà?

Il pubblico come sta rispondendo?
È presto per dirlo, il libro è uscito appena il 14 Febbraio: però nel corso della presentazione il pubblico si è molto divertito con le letture di alcuni brani ed è intervenuto con interessanti domande, tentando anche di collocarsi dentro la propria presunta categoria maschile o femminile. Qualcuno si è anche un po’ inalberato, riconoscendosi dentro determinate cerchie umane e non però volendolo accettare: è proprio l’effetto che desideravo, ossia la magia dell’umorismo, ridere di sé o degli altri ma con una punta d’amaro in bocca. 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice