Inventario di un cuore in allarme – Lorenzo Marone

Amo Lorenzo Marone, tanto da avere letto tutti i suoi romanzi. Per la sottile ironia che spinge a simpatizzare per gli ultimi; per quel riportare sulla carta storie di una verità e attualità convincenti. Una volta ho persino partecipato a un concorso letterario perché sapevo che lui sarebbe stato presente, come ospite, alla premiazione. L’ho incontrato così a Scampia – e notare che io abito a Padova. Per cui, la mia stima nei suoi confronti è qualcosa di serio.

Questo per dire che quando ho iniziato a leggere la sua ultima opera Inventario di un cuore in allarme (Einaudi, febbraio 2020) e non ho trovato i personaggi che tanto mi sono piaciuti, in primis Andrea Scotto di Tutto sarà perfetto, ci sono rimasta male. 

Il libro non è un romanzo, altresì una lunga chiacchierata che fa l’autore, ironico di nascita (e chi lo leggerà capirà perché lo dico), in modo del tutto naturale e senza timore di deludere o essere giudicato, nel tentativo di esorcizzare la sua ipocondria. Un disagio nei confronti della vita di cui siamo affetti davvero in tanti. Una patologia che impedisce di godere appieno l’esistenza e materializza continue insidie, anche là dove in effetti non ce ne sarebbero.

E qui torniamo al concetto di ostinazione: va bene avere paura, fissarsi sul neo o su un altro sintomo, ok andare dal medico ogni due per tre, ma di pari passo bisogna continuare a fare, a impegnarsi, ad amare il proprio lavoro, a metterci dedizione, passione, sacrificio. Fare tutto questo nonostante l’ipocondria, ecco il messaggio più importante, la scelta più difficile ma allo stesso tempo vincente.

Devo dire la verità, poiché si toccano tanti argomenti, scientifici e non, inframezzati da aneddoti simpatici tratti dalla vita dell’autore, all’inizio ho fatto fatica a “entrare nel pezzo”. 

Sarà perché anch’io rientro in quella categoria di curiosi che teme le brutte notizie, in quanto le somatizza, ma al tempo stesso le attira con la calamita. Con la diffusione di internet, si legge quotidianamente di malattie di ogni genere, i cui sintomi poi ci portiamo appresso, talmente hanno impresso la nostra coscienza. Sino a diagnosticare da sé le patologie più disparate. È proprio perché siamo ipocondriaci e dipendenti dai social, molte di quelle frasi riportate erano già note. Poi però ho capito l’intento dell’autore, di essere d’aiuto con la sua testimonianza, un esempio. Ho iniziato a seguirlo, nei discorsi. Nei ragionamenti e le dissertazioni. Ho imparato tante cose, visto che Marone ha cercato di spiegare la scienza in un modo fruibile e non solo per specialisti. Quindi non l’ho più lasciato e sono a consigliarvi questo testo.

Perché qui c’è Lorenzo Marone, con tutti i suoi personaggi. Perché è da qui che parte tutto e tutto ritorna. L’importanza di una svolta, dopo i quarant’anni. Di dare un senso alla propria vita.

Inventario di un cuore in allarme è stato scritto prima dello scoppio della pandemia di Covid 19 che ci ha messo in ginocchio. Eppure alcune pagine appaiono profetiche. Forse perché un ipocondriaco sta sempre col cuore in allarme, non si rassegna, ma accetta la sua condizione e ci convive. Ben conscio che sospettare di avere in continuazione malattie mortali possa logorare chi lo circonda, fosse un amico o la propria moglie. Quindi l’ironia si rende necessaria per superare il turbamento. E trovare l’espediente di raccontarsi, nero su bianco, con onestà, una delle cure più efficaci, dopo una pizza sul lungomare e la frase benevola “ci pensiamo domani.”

Inventario di un cuore in allarme
Lorenzo Marone
Einaudi, Stile Libero big, febbraio 2020
Pagine: 296
Prezzo: € 18.00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa