Intervista a Maria Teresa De Donato

Maria Teresa De Donato è un’italiana residente negli USA da 25 anni.  In anni recenti, oltre a svolgere la professione di Naturopata, Omeopata e Life Strategist ha intrapreso un’intensa attività di scrittura che l’ha portata a pubblicare vari libri le cui tematiche variano dalle medicine/terapie alternative (con speciale riferimento all’Alimentazione e all’Erbalismo sia occidentali sia orientali, Omeopatia Classica/Hahnemanniana, principi di Ayurveda e Medicina Tradizionale Cinese) al Coaching, e ad aspetti religiosi, spirituali, antropologici e sociologici. 

A queste pubblicazioni si sono aggiunti negli ultimi 3 mesi due romanzi, il primo fiction a carattere storico-erotico, Oceano di Sensi, ed il secondo, Anelli Mancanti, autobiografico-storico-genealogico. Entrambi stanno riscuotendo un grande successo insieme ad un libro con un approccio rivoluzionario all’Autismo, scritto in collaborazione con il collega Giovanni Tommasini, educatore. Quest’ultimo libro dal momento della pubblicazione rimane tra i primi 100 best sellers su Amazon nella categoria “Education”.

La sua esperienza e le sue pubblicazioni sono di grande supporto per la crescita personale: secondo lei da cosa bisogna partire?
Il filosofo Diogene di Sinope (412-323 a.C.) se ne andava in giro in pieno giorno con una lanterna e a chi gli chiedeva cosa stesse facendo lui rispondeva “Cerco l’uomo.”
Con queste parole Diogene intendeva dire che cercava qualcuno che fosse realmente in grado di vivere in armonia con la propria natura, che fosse autentico, insomma. Ecco, noi dobbiamo partire dal conoscere chi realmente siamo – con i nostri pregi, difetti, passioni, talenti ed anche limiti – e capire cosa ci piace, cosa ci rende veramente felici.

Spesso la pigrizia o l’accidia disturbano gli orizzonti felici: come possiamo sconfiggerli?
Possiamo sconfiggerli riconoscendo ed accettando il fatto che la più grande battaglia è contro noi stessi, contro i nostri difetti, contro la nostra innata tendenza a giustificare le nostre azioni, anche e soprattutto quelle che non ci fanno crescere, che ci conducono al fallimento e che non ci permettono di raggiungere e godere del nostro grande potenziale.  Ognuno di noi è dotato di un immenso potenziale. Dobbiamo solo scoprirlo, indentificarlo, ma è là, a nostra completa disposizione. La pigrizia, il procrastinare e l’attribuire sempre la colpa agli altri interferiscono con la nostra crescita ed il nostro sviluppo personali. Così facendo danneggiamo solo noi stessi. Per vincere questa battaglia dobbiamo sviluppare consapevolezza di queste dinamiche ed armarci di autodisciplina e determinazione, altrimenti la nostra vita sarà come un continuo remare contro noi stessi… che ne siamo consapevoli o meno il risultato non cambia.

Ci racconta come ha intrapreso il suo percorso? Come mai oggi si dedica agli altri?
Agli altri mi sono dedicata sempre, tutta la mia vita: fa parte della mia natura, di chi sono.  Negli anni ho ricoperto ruoli diversi ed operato in ambienti diversi, ma l’aiutare gli altri à stata sempre una mia priorità: ho insegnato in varie scuole private a persone di ogni età – da bambini ad adulti – svolgendo lezioni individuali, di gruppo ed anche aziendali; ho collaborato con HR e società di Selezione, Gestione ed Orientamento del Personale; da circa 40 anni mi occupo di volontariato e di Coaching. Quest’ultimo, avendo negli ultimi 12 anni incluso anche il settore salute grazie alla mia pratica di Naturopata ed Omeopata, si è trasformato in un Coaching a 360°.  

La mia attività di scrittura, iniziata come passatempo e trasformatasi negli anni in una carriera a tempo pieno, mi ha permesso di diventare autrice di molte pubblicazioni. In esse ho trattato temi sulla salute tra cui menopausa, disordine da stress post-traumatico (PTSD) e autismo. Ad esse si affiancano un libro di natura motivazionale, uno di natura religiosa e spirituale e un altro autobiografico-storico-genealogico. 

Negli anni oltre ad essere diventata un’attiva blogger ho collaborato con varie testate giornalistiche pubblicando centinaia di articoli su tematiche diverse. Questa attività di scrittura e la pubblicazione dei miei libri mi hanno consentito di raggiungere un pubblico più vasto e, così facendo, di aiutare, educare, motivare e raggiungere un maggior numero di persone. 

Da cosa parte la motivazione?
A mio avviso parte da uno stato di consapevolezza, di presa di coscienza che schiarisce le idee ed aiuta a sviluppare la determinazione di attivarsi per il raggiungimento di un certo obiettivo, qualunque esso sia. Questa capacità, in linea generale, ce l’hanno tutti, quindi tutti sono potenzialmente in grado di realizzare i propri sogni o quantomeno di avvicinarsi il più possibile a quell’ideale di vita, di lavoro, di carriera, di relazioni – sentimentali o di altro tipo – cui aspirano.

E perché oggi sempre di più la gente non ha stima di sé stessa e riesce ad abbattersi facilmente?
Vari fattori, secondo me, hanno contribuito a questo.  Prima di tutto il fatto che abbiamo creato una società basata sull’avere piuttosto che sull’essere. A questo purtroppo ha portato non solo l’industrializzazione, ma anche e soprattutto una mentalità estremamente materialistica che si è sviluppata quale risultato, e che è basata sulla produzione e quindi sul successivo alto consumo di beni per mantenere in vita tutto il sistema. La conseguenza è stata che la gente – e qui purtroppo dobbiamo generalizzare per causa di forza maggiore – ha smesso di porsi domande e si è adagiata, rimanendone intrappolata, in una sorta di stato ipnotico continuando ad andare avanti ogni giorno senza porsi troppi perché e percome, e a fare le stesse cose… allo stesso modo… come altri milioni e forse miliardi di persone.  La vita della maggioranza degli individui è diventata, quindi, una mera esistenza, non molto diversa da quella di un vegetale. Non si può essere felici in un mondo simile! 

Rabbia, frustrazione, abbattimento, tristezza, ansia e depressione aumentano.

La felicità consiste in ben altro e non necessariamente nella ricchezza materiale. Essere poveri è un dramma, ma può essere un dramma anche essere ricchissimi ed aver perso il senso della vita e dei suoi veri valori, che sono pochissimi e completamente gratuiti: l’amore, l’amicizia, la solidarietà, la pace, l’arte, la cultura e, non ultima in quanto ad importanza, la salute.  Questo è un aspetto che notai da subito, nel lontano 1995 quando mi trasferii qui negli USA: in case di milionari e forse miliardari, caratterizzate da un lusso sfrenato… ho visto una grande miseria umana, una grande precarietà nei rapporti, vite completamente prive di significato. 
Una tristezza infinita!

Perdere di vista il profondo significato della vita, quelli che sono i veri valori dell’esistenza umana ci impoverisce a tutti i livelli: mentalmente, psicologicamente ed anche fisicamente. Ci sentiamo abbattuti e demoralizzati? Proviamo a prenderci due ore per andare ad aiutare qualcuno che ha difficoltà maggiori delle nostre, magari una persona anziana o disabile che vive da sola. Proviamo a renderci utili. “Grande male scaccia piccolo male” dice un proverbio cinese. Le opportunità per farlo sono ovunque intorno a noi, basta solo “aprire gli occhi” e “vederle”. 

Aiutare gli altri ci permette di aiutare anche e soprattutto noi stessi. Ci consente di  ridimensionare i nostri problemi, di capire che ci sono situazioni di gran lunga peggiori alle nostre e che noi possiamo farcela, possiamo venirne fuori o quantomeno migliorare la nostra situazione – se non di fatto – almeno approcciandola da un’ottica diversa.  Questo ci rafforza e ci aiuta a recuperare anche la stima in noi stessi. 

Uno dei suoi libri si intitola: Anelli Mancanti – Capire chi siamo attraverso la vita di colore che ci hanno preceduti, Ce ne vuole parlare brevemente?
Volentieri.  Come ho già menzionato in precedenza, Anelli Mancanti è un romanzo autobiografico-storico-genealogico sulla mia famiglia, ramo materno e paterno inclusi. Sin dall’inizio, però, l’ho concepito come uno scavare per andare alle radici, quindi come una vera e propria ricerca e ricostruzione storica di personaggi, fatti ed eventi. L’eventuale lista di nomi, cognomi e vincoli di parentela, per quanto importante fosse, non è mai stata per me una priorità. Oltre a ciò mi ponevo delle domande cui ho cercato di rispondere nel libro ed una di queste era proprio capire se chi siamo sia solo il frutto di nostre scelte, di nostri personali interessi e talenti o determinato anche da una componente del nostro DNA che ci collega ai nostri avi facendoci ripercorrere, per certi aspetti, le loro orme. Il libro, quindi, può aiutare il lettore fungendo da specchio nell’analisi introspettiva. Il romanzo sta piacendo moltissimo e sta ricevendo molti giudizi positivi dai lettori.

Un altro invece è definito rivoluzionario e tratta il tema dell’Autismo: perché rivoluzionario?
L’Autismo visto da una prospettiva diversa – La storia di successo di Cesare è un libro che ho scritto insieme al collega Giovanni Tommasini, educatore. L’autismo per troppo tempo è stato stigmatizzato e considerato una ‘patologia’. Noi abbiamo voluto considerarlo seguendo un approccio diverso, ‘rivoluzionario’ nel senso che invece di soffermarci sulla ‘patologia’ abbiamo voluto far leva sull’unicità di questi individui che spesso sono dotati di un QI (Quoziente Intellettivo) molto alto e in molti casi di gran lunga superiore a quello medio. Sono individui ‘particolari’, molto sensibili e che chiedono solo di essere accettati come sono. Il nostro approccio è stato, quindi, rivoluzionario in quanto ha iniziato proprio dall’esame del concetto di “normalità”: cos’è la normalità? Chi l’ha definita tale e perché? In base a cosa persone e cose vengono definite normali o anormali? Qual è il migliore e giusto approccio per avvicinare, comprendere ed aiutare una persona affetta da autismo? Come aiutare sia loro sia le loro famiglie che troppo spesso sono abbandonate a loro stesse e condannate di fatto all’isolamento, ad una vita priva di rapporti sociali? Tante domande che ci siamo posti e a cui, tramite le esperienza personali e professionali sia mie come Naturopata ed Omeopata sia di Giovanni Tommasini come Educatore, abbiamo cercato di dare una risposta nella convinzione comunque che il miglior approccio a qualsiasi tipo di condizione di salute sia e rimanga quello olistico e multidisciplinare proprio perché prende in considerazione l’individuo nella sua complessità, unicità e totalità.

Un messaggio per le persone che vogliono incominciare a credere in sé stesse? Da dove possono partire secondo lei?
Da ciò che abbiamo considerato ai punti 2), 4) e 5) ossia, per riassumere, 

  • dal conoscere chi realmente sono 
  • dall’essere motivate e 
  • dal perseguire i propri sogni agendo in maniera pratica, costante e determinata, passo dopo passo, verso gli obiettivi che si sono preposte di raggiugnere.

Come ho già spiegato, ognuno di noi è dotato di un immenso potenziale: dobbiamo solo identificarlo e lavorare diligentemente per utilizzarlo.  Questo ci permetterà di realizzarci pienamente in ogni area della nostra vita.

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist