Intervista a Dacia Maraini

La scrittrice Dacia Maraini parla del suo libro Trio, dove si racconta di un’amicizia storica e anche particolare.

Trio, il suo libro parla di amicizia fra Agata e Annuzza anche a distanza e attraverso lettere a causa della peste che incomberà in Sicilia nel 1743, per lei cosa rappresenta l’amicizia fra donne?
L’amicizia fra donne è sempre stata scoraggiata e demonizzata dalla cultura dei Padri. “Divide et impera” è stato lo slogan di una visione del mondo che si basava sul possesso e il controllo delle donne.  Ricordiamo che per i cattolici la prima colpa che viene attribuita alla donna è di avere morso la mela proibita della conoscenza. La voglia di sapere ha provocato la cacciata dal paradiso. Di secolo in secolo il tabù si è ripetuto: non è un caso che le donne  abbiamo goduto del diritto del voto solo nel 1945. Perciò la vera amicizia, quella fatta di rispetto per la libertà altrui, di solidarietà e sostegno è qualcosa di eversivo e libertario.

Quello che leggiamo in questo libro è la forza, il loro coraggio di combattere contro le convenzioni, queste sono le caratteristiche secondo lei che spesso portano le donne a reagire di più rispetto agli uomini un mondo che non trovano più loro?
Le donne, che sono sempre state escluse, hanno storicamente più voglia di partecipare alla vita sociale e intellettuale del proprio tempo. 

Chi sono Agata e Annuzza, cosa le rende simili e cosa le differenzia?
Sono più le cose che le uniscono che quelle che le dividono. A unirle sono l’amore per i libri, la passione per la conoscenza, la fiducia nella ragione, l’amore visto come esercizio di libertà, la gelosia considerata indegna di una persona civile.

La peste, in questo momento con tutto quello che abbiamo vissuto, sembra esserci molto vicina, come ha vissuto lei questo periodo duro in isolamento?
Durante la giornata ho fatto quello che facevo anche prima: da sola al tavolino ho scritto e scritto. Di sera mi sono mancate le uscite, gli incontri con gli amici, il teatro, il cinema. E poi mi sono mancati i viaggi. Dovevo andare in Spagna per l’uscita di un libro in traduzione, dovevo andare in Austria per la stessa ragione, dovevo andare in Norvegia,  ma tutto è stato bloccato dal virus.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice