Cambiare l’acqua ai fiori – Valérie Perrin

Leggere Cambiare l’acqua ai fiori della francese Valérie Perrin (edizioni e/o, 2019) è per gli amanti della lettura un’esperienza totalitaria, poiché l’opera abbraccia diversi generi letterari, quali il romanzo sentimentale, quello di formazione, persino i toni del giallo, così come la poesia e i mille personaggi, appunto in un unico libro. È probabilmente una delle letture più complete che si possa pretendere da un’opera d’intrattenimento, probabilmente addirittura il romanzo più bello del mondo, come si legge dai giudizi rilasciati dalla critica e che uno pensa sempre siano esagerati. È qualcosa a parte, che non si omologa, per quanto non esente da forzature. Ma d’altra parte, se non volessimo evadere dal razionale, per concederci di sperare almeno un pochino, leggeremmo mai dei romanzi? L’importante è il modo, la scrittura tenera e profonda, qualcosa che colpisce l’immaginario e si compenetra col mondo credibile.

La storia è ambientata in Borgogna e la protagonista è la guardiana di un cimitero, Violette Toussaint, con un passato doloroso triste alle spalle, che viene ampiamente sviscerato. Curioso è il fatto che un romanzo che parla di morte, ambientato fra le tombe di un camposanto, in realtà sia quanto di più vitale possa esserci. Perché mentre Violette cambia l’acqua ai fiori di quei defunti che lei ha il compito di custodire, avendo l’abitudine di annotare ogni funerale, ogni data, prendendosi a cuore di aiutare sempre i visitatori, in realtà risorge e diventa ogni giorno più forte, più ricettiva. Violette nasconde un’invincibile estate, sotto apparenze d’inverno, e chi guarda bene subito lo nota. È sempre gentile con tutti, per quanto pensi di avere chiuso con le cose tipiche della quotidianità. Mai più un amore; mai più una famiglia. Solo i suoi gatti, che numerosi accedono nella sua casetta a ridosso del cimitero, raggiungendo la sua stanza da letto, e gli amici necrofori, coi quali si confronta ogni giorno.

Finché bussa alla sua porta un poliziotto che porta con sé una richiesta strana. La madre defunta avrebbe voluto riposare in quel cimitero, insieme a un uomo, deceduto alcuni anni prima, di cui lui neanche sapeva l’esistenza. La lettura di un diario e della loro storia d’amore, oltre a calare il lettore nelle belle atmosfere di una Francia di altri tempi, testimonia il fatto che in realtà, a ben guardare, nessuno è come sembra. Ciascuno di noi nasconde ombre e segreti, una doppia vita che forse solo alla nostra dipartita verranno svelati, perché ai morti si perdona tutto. 

Strani legami s’innescano tra vivi e morti; forse è ora che Violette affronti il suo passato e la smetta di nascondersi fra le piante che ha imparato a coltivare nel suo orto, nei fiori che vende ai visitatori del cimitero, fra le tombe che cura, quasi fossero ognuna la sua. E così prende forma anche quel mistero di cui si parlava all’inizio, perché la scomparsa di un marito non può essere lasciata al caso, così come una tragedia che molti anni prima ha travolto la famiglia di Violette e che lei deve ancora superare. L’epilogo è spiazzante, imprevedibile come nel thriller meglio riuscito. Perrin non fa mancare niente al suo lettore, davvero!

Mai come in questo frangente sento di dire leggetelo! È un’opera che vi porterà in un’atmosfera fatata, in cui perdersi, per poi divorare le pagine e accorgersi solo alla fine che Violette è rimasta là. Quasi si perdesse un’amica, mancherà. Semplicemente e banalmente leggetelo, perché è un romanzo bellissimo.

Cambiare l’acqua ai fiori
Valérie Perrin
Edizioni E/O, 2019
Pagine: 474
Prezzo: € 18,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa