Pensu, chiudu l’occhi e scrivu – Franco Trincale

Di recente pubblicazione, lo scorso novembre 2020 per la precisione, il libro Pensu, chiudu l’occhi e scrivu edito da Strade bianche di Stampa alternativa, una raccolta di poesie e disegni inediti di Franco Trincale che ha il merito di farci entrare nell’affascinante mondo dei cantastorie attraverso le parole e le illustrazioni di questo grande artista contemporaneo.  Si tratta di un’opera ricca di suggestioni che rimandano al passato ma narrano anche eventi politici e sociali, vizi, miserie e virtù del presente.  In questo testo, il noto cantastorie siciliano ripercorre la storia della sua vita nella dimensione umana e artistica che in lui si fondono: l’arte è la sua vita e la sua vita è l’arte. 

Nella Premessa, Trincale propone osservazioni e momenti particolari e molto personali, come il commosso dispiacere per la malattia degenerativa di Lina, sua compagna di vita e lo fa con l’eleganza della poesia che è la vera essenza di questo libro: «Anche perché, devo confessarvi, nonostante le affettuose sollecitazioni di Mauro, non riesco a trovare la serenità e la concentrazione necessaria a presentare le “cose” qui raccolte. “Cose” che, tra l’altro, appartengono a diversi momenti della mia vita sentimentale, poetica, musicale, pittorica, politica. Non me lo permette quella brutta bestia degenerativa che, da qualche anno, s’è intrufolata nel cervello di Lina…”».  E Mauro, Mauro Geraci, professore di Antropologia culturale all’Università di Messina, nonché curatore di Pensu, chiudu l’occhi e scrivu, ha scritto un’Introduzione specialistica ed emotivamente partecipata. 

Geraci, all’epoca un bambino di otto anni al suo primo concerto in compagnia del padre, ricorda la data del loro primo incontro avvenuto il 17 luglio 1970, quando Trincale si esibì allo Stadio della Favorita a Palermo accanto ai nomi più celebri del panorama musicale nazionale e internazionale, tra i tanti, ne cito   solo alcuni: Rosa Balistreri, Lucio Battisti, Aretha Franklin, e Duke Ellington con la sua Orchestra. 

La poesia di Franco Trincale: un caleidoscopio per guardare al Mondo, titolo dell’Introduzione sintetizza appieno la poetica del Cantastorie e l’essenza di questo libro. Aggiungo che le note di Geraci alle ballate e alle poesie sono di un’utilità estremamente preziosa per godere della bellezza dei versi in dialetto siciliano. 

Inoltre, il volume è corredato di un’interessante testimonianza, un vero tributo di affetto e ammirazione, di Marcello Baraghini, fondatore di Stampa alternativa, che parla della sua amicizia con l’Artista: «negli anni Settanta io e Franco fummo compagni militanti di marciapiede, di strada e di piazza in quel movimento che si illuse di dare l’assalto al cielo e affermare una migliore qualità della vita. Non importa se poi fummo sconfitti, almeno io, perché proprio dalla sconfitta si può rinascere più forti di prima e continuare a lottare, ad esempio sulle Strade Bianche di Stampa Alternativa.»

Merita di essere citata la copertina originale, allegra e pulsante, opera del fumettista milanese Ivan Manuppelli, autore anche della Prefazione in cui racconta dell’inizio del loro rapporto nel 2002, delineando un ritratto amorevole e artistico di Trincale e del suo giornalismo cantato, definito dal fumettista, e a ragione, una grande voce del Novecento in grado ancora di raccontare il presente «anche quello più assurdo e distopico, con lo stesso spirito tagliente e provocatorio.» 

Infatti Trincale ci fa rivivere, con testi e immagini, eventi divenuti emblema della storia contemporanea. Menziono in ordine sparso solo alcuni dei numerosi titoli che troviamo nel libro ‘A carnificina, per ricordare la strage degli innocenti a Beslan in Ossezia nel 2004 ; Luigi Tenco a Sanremo, scritta nel 1967, all’indomani del suicidio del cantautore in un albergo di Sanremo dove si trovava in occasione del Festival; Occhi per Nico, una ballata sulla tragedia di Nico Querulo che, a cinque anni, il 7 aprile 1998, a Catania rimase cieco trovandosi per caso sulla scena di un agguato mafioso in cui fu assassinato Angelo Castorina. Le poesie di Trincale sono bellissime e immediate,di altissimo spessore, fatte di materia chenutre l’anima e la mente, trasmettendo autentiche emozioni: uno spiraglio di speranza e magia nel nostro tormentato presente dominato dalla paura. Ogni poesia reca in calce l’indicazione del tempo e del luogo in cui è stata stata scritta. 

Pensu, chiudu l’occhi e scrivu si farà amare dai lettori e appassionerà anche i profani di quest’arte antica e nobile, perché è intenso, poetico, ricco e profondo come i versi, simbolo universale di amore e bellezza, che chiudono la poesia da cui il libro prende il titolo: Lu jornu veru inveci è rigalia pirchí iu sugnu cca e tu cu mia

Maria Franze'

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