La sottile differenza – Federico Fabbri

Mi hanno consigliato di scavare nel passato. Esplorare, scendere in profondità. L’ho fatto e ho creato dentro di me un enorme cratere. Un inutile buco vuoto. Tutto ciò che ho tolto rischia solo di farmi definitivamente afflosciare su me stessa, come un gigantesco soufflé mal riuscito. Quando penso che questa creazione è stata solo merito mio, provo quasi un moto di orgoglio. C’è qualcosa in cui sono davvero riuscita: rovinarmi la vita

Chi parla è Rachele, uno dei quattro personaggi che danno vita al romanzo La sottile differenza di Federico Fabbri, pubblicato da Luoghi Interiori Edizioni nel 2021.

Il quadro che man mano emerge dalla lettura è quello di un nucleo familiare i cui componenti seguono orbite e traiettorie apparentemente distanti l’uno dall’altro. Eppure, fra le righe di rapporti complessi e spesso intrisi di cattiveria, si cela una ragnatela di sentimenti che l’autore riesce con maestria a lasciarci intravedere.

Rachele, Pietro, Amanda e Baby sono i protagonisti di uno spaccato familiare in cui ritroviamo molti elementi tipici della contemporaneità, in primo luogo e soprattutto una straripante forma di egoismo di cui sembrano essere impastati tutti ad eccezione di Amanda, l’adolescente figlia di Rachele e Pietro che detesta i suoi genitori e ama invece incondizionatamente la nonna Baby, eccentrica pittrice di successo.

L’evento dal quale prende le mosse la storia è un incidente stradale nel quale rimane coinvolta Amanda, le cui conseguenze potrebbero essere davvero molto gravi per la giovane donna. Intorno a quella stanza di ospedale, al coma indotto e all’incertezza del futuro si snoda il racconto di Pietro, avvocato di successo che tradisce ripetutamente la moglie per dimostrare la sua virilità; Rachele, ex modella protagonista delle più importanti passerelle di moda che dopo la nascita di Amanda si abbandona a un senso di inadeguatezza e lascia che il cibo prenda il sopravvento sulla sua vita; Baby, che non rinnega la sua vita sregolata e soprattutto non rimpiange di essere stata una madre anaffettiva nei confronti di sua figlia Rachele, cresciuta nel segno della libertà, anche dai sentimenti materni.

Ho scelto di ribellarmi. L’ho fatto dipingendo il mio avvertimento, vivendo una vita senza legami che implicassero un obbligo, quel dovere all’origine di troppo dolore. Do ut des. Uno scambio alla pari, non privo di conseguenze. Ho fatto terra bruciata intorno a me, ma non ho rinnegato nessuno perché a nessuno ho fatto atto di fede. Non puoi rinnegare ciò in cui non credi. Libertà dunque, per me e per chiunque.

La narrazione avviene in prima persona da parte dei protagonisti e questo coinvolge ancora di più il lettore, che inevitabilmente finisce per schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra, parteggiando per l’una o l’altra delle figure che animano la storia.

Un romanzo che non lesina le brutture di rapporti improntati all’ipocrisia, che non nasconde le pieghe nere dell’animo umano. Ed è in quelle pieghe che si cela la sottile differenza tra lo spazio di sentimenti autentici e l’apparenza e la volatilità che troppo spesso si sostituisce al genuino che è in ognuno di noi. I quattro protagonisti sono così la metafora di una società in cui l’autenticità e la genuinità dei sentimenti ha ceduto il passo all’apparenza.

La sottile differenza è un libro che ci mette di fronte a molteplici temi della contemporaneità, uno su tutti è quello della maternità e del rapporto che le donne hanno con questo aspetto fondamentale per la loro esistenza, sia che diventino madri sia che non vivano mai quell’esperienza. L’autore lo affronta con una lucidità priva di giudizio, lasciando così al lettore l’onere di confrontarsi con quello e con tutti gli altri temi che nutrono la storia narrata.


La sottile differenza
Federico Fabbri
Luoghi Interiori, 2021
Pagine: 324
Prezzo: € 19,00

Beatrice Tauro

Scrittrice