Diario di scuola – Daniel Pennac

È possibile far esistere un alunno grammaticalmente? Dovremmo chiederlo al re dei prof, l’unico che da somaro è riuscito a far sentire gli allievi meno bravi persone come tutti gli altri, l’unico che è riuscito a trasportare nel reame del sapere i meno fortunati, l’unico che non gioca alla patata bollente ma si prende le responsabilità di riportare i piccoli bulli nel ragionevole mondo della conoscenza.

Solo Pennac può, forse perché, da alunno, sa cosa vuol dire vivere nel regno dei somari e, da insegnante, cosa provano i suoi di somari. Tutti i mali si curano semplicemente dopo averne capito la causa, pertanto il mal di grammatica si cura con la grammatica così come gli errori di ortografia con gli esercizi di ortografia, la paura di leggere con la lettura e tutto ciò che è ignoto solo affrontandolo diventerà noto.

Nel suo testo diverse solo le connotazioni sociologiche e psicologiche: ma nulla di universale, solo dati di fatto insieme alla constatazione che l’alunno problematico a scuola, apparentemente svogliato e disturbatore, convinto e rassegnato nel suo intimo di essere una nullità per la società, diventa una preda, soprattutto del consumismo. A lui bisogna guardare, e non puntare il dito contro; perché manca di fiducia in se stesso, sentendosi anomalo, diverso.
Tra i vari disagi, simpaticamente affrontati, a salvarsi sembra l’unica certezza, stimolo di vita per tutti, bravi e non:

Il sapere è anzitutto carnale. Le nostre orecchie e i nostri occhi lo captano, la nostra bocca lo trasmette. Certo, ci viene dai libri, ma i libri escono da noi.

Diario di scuola
Daniel Pennac
Feltrinelli
Pagine 242
Prezzo di copertina € 16,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist