Compartimento 11 – Francesco Amato

Ci sono storie che varcano il limite del verosimile. Quando esse poi entrano nella realtà abbiamo quasi la necessità di fuggirle, perché accettarle fa male al punto da terrorizzare la nostra psiche. Il nuovo libro di Francesco Amato, che avevamo già conosciuto con Il borgo d’oltremare, tocca temi inquietanti e angoscianti. Seppure i personaggi sono tutti frutto della fantasia dell’autore, le storie si accostano alla realtà divenendo stimolo a non lasciarsi abbindolare da false illusioni. Compartimento 11, edito da Tullio Pironti, appare come un thriller psicologico nelle vesti di un giallo storico-deduttivo, che risveglia le coscienze, e ci fa apprendere verità che sono state volutamente celate in nome del Signore.
Le scene d’azione ricordano Il nome della rosa del semiologo Umberto Eco, i cui protagonisti sono frati, ma che questa volta si macchiano di sangue per il puro piacere dei sensi di una mente malata, senza guardare chi ci va di mezzo.

Lei crede davvero che io abbia intenzione di scaricare addosso al buon nome della Chiesa e del santo luogo di Montevergine quella che forse, e dico forse, è l’azione meschina di un prete quasi quarant’anni addietro e di cui fanno fatto atrocemente le spese delle persone completamente estranee? All’Inferno si accede da un portone smisurato e si tende a scappare passando da una minuscola fessura.

In un paese molto religioso, dove al rintocco delle feste patronali tutti sono presenti alla messa, accadono cose strane e persino vomitevoli, e ad assistervi è un bambino che si ritrova tra l’altro, nel nome di Dio, a subire un grave trauma che lo porterà direttamente all’Inferno.
Allucinazioni, visioni, deliri mistico-religiosi e personalità multiple prendono piede per realizzare sette riti al fine dell’espiazione finale, se di salvezza si può parlare. Molteplici sono i piani di lettura da cogliere, a seconda delle angolazioni in cui si trova il fruitore. La ricerca della verità, che mette in crisi uno dei personaggi chiave del libro diventa quasi assoluzione dei delitti commessi, causati dal male primario, senza il quale niente sarebbe accaduto.

Vi sono limiti al dolore che si può sopportare. Danny varcò quella soglia invisibile e dentro di lui qualcosa si spezzò irrimediabilmente.

Rapporti familiari malati, madre e figlio legati dal peccato e dal demonio, nonni intrigati nella follia del terrore e dell’esorcismo, un compartimento del treno che da Torino viaggia per Napoli: un testo dalle numerose sfaccettature da film dell’orrore, dallo stile elegante e conciso, dal ritmo incalzante con pause suscitanti tenerezza, rabbia, pietà che allontanano anni luce il perdono, che pure il Volto Santo, in questi casi, negherebbe.

 

Compartimento 11
Francesco Amato
Tullio Pironti Editore, 2013
Pagine 222
Prezzo di copertina € 12,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist