Il fotografo di Auschwitz – Luca Crippa e Maurizio Onnis

Siamo nel 1939 quando, dopo l’invasione tedesca della Polonia, le SS propongono al giovane austro-polacco Wilhelm Brasse di fare giuramento di fedeltà a Hitler e di arruolarsi nella Wehrmacht. Lui non accetta perché si sente polacco.

Nel 1940 il giovane si trova a essere internato ad Auschwitz, con il numero di matricola 3444. I suoi compagni moriranno mentre lui invece si salverà grazie alla sua professione e perché è un esperto fotografo. Nei cinque anni successivi vive nel campo e documenta l’orrore dei campi, fotografa migliaia di prigionieri, di esecuzioni, e i terrificanti esperimenti su cavie umane del dottor Josef Mengele. Oltre cinquantamila fotografie rappresentano una inevitabile documentazione di questo periodo. A poco a poco, Brasse decide che lo scopo della sua vita non può essere solo quello di sopravvivere, ma di mantenere la memoria ed è questo motivo che non seguirà mai l’ordine di distruggere suoi scatti.

Fermo …Ecco fatto! L’otturatore scattò e l’immagine del prigioniero impressionò il grande negativo, in sei per dodici centimetri.

Un linguaggio toccante e semplice adatto a qualsiasi tipo di lettore.

 

Il fotografo di Auschwitz
Luca Crippa, Maurizio Onnis
Piemme, 2013
Pagine 296
Prezzo di copertina € 14,90

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice