Pietro De Bonis e l’inutile ricerca della perfezione

La concretezza è il genere prediletto da un giovane scrittore, che odia i suoi scritti precedenti perché convinto di “poter fare di più”. E noi lo abbiamo intervistato, Pietro De Bonis, nato il 9 aprile del 1984 a Roma. Ha pubblicato due raccolte poetiche: Tempeste Puniche, Il Profumo della Quiete nel 2010 e Brezze Moderne nel 2012. Collabora col web-magazine di cultura Oubliette (oubliettemagazine.com), e La Rassegna dei Libri (www.rassegnadeilibri.it) ma ha anche un blog personale: http://pietrodebonis.com/

Come e quando nasce l’amore per la scrittura?
Più che l’amore, la scrittura nasce verso i 23 anni, prima di allora mi ritenevo portato per le materie scientifiche, si figuri.

A quale dei suoi lavori è più legato?
A dirle il vero, nutro un leggero odio per i miei lavori pubblicati, potevo far meglio. Ma naturalmente ora non sono come allora, il che è positivo, il miglioramento della scrittura e della mia persona sta facendo il suo corso.

Cosa vuole comunicare al pubblico?
Voglio tranquillizzare le persone, principalmente. Non dobbiamo cercare la perfezione nelle cose, ma tendere alla conquista di quelle come mamma ci ha fatti, già capolavori così.

Quando scrive chi la ispira e come gestisce il suo lavoro di redazione?
Mi ispira la vita, la sua realtà, la nostra realtà. Ho una gestazione abbastanza lunga, non tanto nello sviluppare la storia (poi certo dipende), in ogni caso la revisione mi porta via più tempo sicuramente.

Il suo sogno nel cassetto? (a parte la fama di scrittore famoso)
Vede, lei mi dice “scrittore famoso”, io voglio diventi famoso un mio libro, che le persone si ricordino di esso in primis, poi in caso di me. Purtroppo oggigiorno sulle copertine dei romanzi troviamo il nome dell’autore a caratteri cubitali e il titolo dell’opera in minuscolo, non nota una sottile assurdità? Dall’altra parte intuisco il business delle case editrici.

Quali i libri e scrittori preferiti?
Prediligo storie concrete, di vita vissuta, che fanno un male pieno di bene. Adoro i libri di Margaret Mazzantini.

Quali invece i libri peggiori che ha letto?
Qui non mi esprimo, ma ritengo che leggere libri peggiori sia essenziale come leggerne di migliori.



Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist