Splendore – Margaret Mazzantini

Si potrebbero dire tante cose sull’ultimo romanzo di Margaret Mazzantini, ma l’emozione che coglie, una volta giunti alla fine della lettura, prende il sopravvento. Sono pagine che inebriano, immergono nelle parole, e lasciano l’illusione di poter “flirtare” con esse, così come fa l’autrice. Con quel suo stile inconfondibile, struggente e crudo, ma al tempo stesso rassicurante, proprio perché ritenuto normale, facente parte della vita stessa.
Amiamo questa scrittrice e abbiamo adorato molti dei suoi personaggi, ma questa volta eravamo partiti male. Con un déjà vu. Splendore alla lettura dei primi capitoli ci ha ricordato I segreti di Brokeback Mountain, il film del 2005 diretto da Ang Lee, che racconta la passione amorosa tra due cowboy e ha decretato il successo sia del compianto Heath Ledger, che dell’allora stella nascente Jake Gyllenhaal.
Il rapporto sessuale “furioso” consumato nella tenda; la camicia preferita da indossare durante gli incontri; le botte prese dai due amanti che quasi li hanno portati alla morte; il fatto che l’opera sia strutturata in diversi periodi della vita e abbracci un lasso di tempo che dall’infanzia giunge sino alla vecchiaia, ce lo hanno proprio ricordato.

Poi però, a mano a mano che si procedeva nella lettura, abbiamo capito che qui c’è molto di più, rispetto ad una passione fra due uomini che non può essere confessata. Che qui non si trattava di una questione di coraggio o di periodi storici non maturi.
In Splendore i protagonisti sono Guido e Costantino, compagni di vita fin da piccoli. Abitano nello stesso palazzo in una Roma degli anni Settanta. Guido, figlio di buona famiglia, ma lasciato spesso solo, affidato a balie e governanti nel suo appartamento su al quarto piano; Costantino, il figlio del portiere, che vive nel seminterrato, isolato dai compagni per le sue origini umili.

I due protagonisti crescono lontani. Guido nella tollerante Londra, Costantino nell’Italia del Sud, ricca di pregiudizi e insofferente nei confronti dei gay. Le loro vite procedono parallele, sempre secondo un tormentato rapporto di amore-odio. I rispettivi animi lacerati dalla domanda che si pongono di continuo: «avremo mai il coraggio di essere noi stessi?»

Sono stato euforico per giorni dopo quella notte superba. Forte e sfacciato, come solo i segreti sanno renderci, bello e diabolico, alimentato da correnti sotterranee, fulgente di una luce autoindotta. Ho continuato a sentirmi la pelle in un certo modo, tesa, arrossata, attraversata da ferite di piacere.

Eppure, più che una storia d’amore fra due omosessuali, questo romanzo si erge a diritto di trasformare la vergogna in bellezza. L’ineluttabilità di cercare se stessi, e di ritrovarsi come in quell’ultimo lungo viaggio che Guido affronterà in sella a “River”, la sua motocicletta, per comprendere che la vita a volte ci risveglia, dopo averci lasciato nello stupore di inseguire un’illusione.

Ma tu non vergognarti del viaggio. La vita, credimi, non è un fascio di speranze perdute, un puzzolente ricamo di mimose, la vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore.

Tramite la voce narrante di Guido, vengono meno tutti i pregiudizi e si ha la sensazione, passando attraverso un dolore che “smonta” la personalità e poi la “ricompone” come fosse un puzzle, che sia destino comune degli amori non perdonati inseguire un’impossibile nostalgia.

 

Splendore
Margaret Mazzantini
Mondadori, 2013
Pagine 312
Prezzo di copertina € 17,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa