Figli che odiano le madri – Stefano Pastor

Può il tema della maternità mancata diventare la trama di un thriller? Se pensate che la risposta sia sì, non dovete perdervi l’ultimo romanzo di Stefano Pastor Figli che odiano le madri. Lo scrittore nato a Ventimiglia nel 1958 è reduce da una prova d’esordio riuscitissima con Il Giocattolaio. Come è stato nel primo romanzo, anche qui l’autore si mostra attento alle questioni dell’infanzia. Un “deus ex machina”, una mente criminale, agisce nell’ombra e muove i personaggi come fossero pedine.

Quattro figure sedute a terra, contro il muro. Figure piccole di bambini. Indossano vestiti identici, forse divise, sono imbavagliati, hanno le caviglie legate e anche le mani dietro la schiena. Sono al buio, ma tanto non noterebbero la differenza, perché hanno pure un cappuccio nero in testa. Non hanno un nome, non sono nessuno.

La trama presenta una grande ricchezza di personaggi e narra la storia di quattro donne, Bianca, Nora, Carla e Iside, rispettivamente una pediatra, una donna senza scrupoli, una maestra e una giovane wicca. Esse non si conoscono e sono molto diverse fra loro. Vengono attirate a Borgodimonte, uno sperduto paese di montagna dove anni prima, in una clinica ora abbandonata fra i boschi, ciascuna di esse aveva avuto una traumatica esperienza di aborto che le aveva condannate alla sterilità. Il macabro piano ha inizio con una telefonata, giunta a ciascuna di loro, in cui un bambino che le chiama “mamma” le implora di salvarlo dalle torture alle quali è sottoposto. Un piccolo dito mozzato, chiuso in una scatola di sigari e avvolto in un panno di velluto nero, è la prova che non si tratta di uno scherzo. Nessuno riesce a sottrarsi alla disperata richiesta di aiuto che porta alla luce fantasmi coi quali le donne avevano imparato da tempo a convivere.
A Borgodimonte agisce una “setta” cristiana” ai limiti dell’eresia, guidata da colei che tutti chiamano la “Madre”. Quest’ultima custodisce il segreto che lega tra loro le quattro donne. A complicare la storia è il ritrovamento di un cadavere femminile, legato ad una quercia, nei boschi limitrofi, ed il fatto che giunga in paese Vic, un fotografo che fa subito amicizia coi bambini che lo abitano.
Nei libri di Pastor, niente è come sembra, e di solito si parte proprio dal titolo. Il suo è un ritmo incalzante, ricco di colpi di scena, degno dei più grandi romanzi thriller. Un autore che descrive il lato oscuro della vita, un mondo in cui i figli non possono perdonare e gli adulti si sono smarriti, dimenticando ciò che è importante.

Figli che odiano le madri
Stefano Pastor
Fazi Editore, 2013
Pagine 606
Prezzo di copertina € 9,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa