Jakie D. –  Animot. L’altra filosofia

Oggi parlare di animali comporta per fortuna già nel linguaggio profondo rispetto. Sappiamo che sono esseri da amare, alla stregua di un essere umano, perché anch’essi possiedono un’anima, così come noi. Lo stesso uomo è civilizzato solo per convenzioni sociali, mentre la sua vera natura è quella che va al di là delle regole, così come l’animale. Quest’ultimo, come ogni altro essere, entra in armonia con la natura, divenendo parte integrante di essa. Da poco tempo è nata una rivista filosofica che attraverso autori importanti come Derrida (in questo primo numero, che tra l’altro conia il nome di essa), cerca di partire dall’animalità per parlare di umanità. Animot. L’altra filosofia riporta studi animali che hanno l’intento di svelare i meccanismi che ci separano dall’«alterità animale». Quindi si tratta di una filosofia che parte dal punto di vista dell’altro. Jacquies Derrida è un filosofo che ci ha aiutato a comprendere il senso dello stare al mondo (o nel mondo) attraverso l’altro.
La speranza di questa rivista è quella di rileggere la nostra storia dell’umanità attraverso l’animalità. Curata da Leonardo Caffo e Maurizio Ferraris, la rivista è edita da Graphe.it.

Nella categoria dell’animalità la filosofia e la psicoanalisi hanno incluso gli animali, ovviamente, ma anche le donne e i bambini. L’animale è quel vivente che sfugge al controllo, e per questo è pericoloso, e quindi da rinchiudere in uno spazio apposito, lo zoo (oppure la famiglia patriarcale, o la scuola). Ma proprio perché l’animale non si controlla è profondamente invidiato.

Nel Sommario vi è una sintesi degli argomenti trattati, e nello specifico: una revisione critica del testo del tema di questo numero; la repressione logocentrica contro gli animali, ontologia sociale e accelerazionismo di umanità/animalità; l’importanza della nozione derridiana di traccia; la questione dell’animale non umano; il ricordo di Maurizio Ferraris di questo filosofo; l’animale e la sovranità.
La rivista semestrale ripercorre tutto il pensiero del secondo Derrida, cercando di ripensare da un lato il rapporto con gli animali (non tanto da parte di chi scrive ma quanto da parte di chi legge) ma valorizzare l’identità umana e l’essenza animale che ci caratterizza.

Il rispetto di questa finitezza del vivente è il luogo da cui l’etica animale derridiana prende origine e offre la possibilità di un’ospitalità incondizionata, che è un’altra definizione per questa etica. Tale incondizionata ospitalità è dunque il luogo di uno spazio e di un tempo in cui la vita del vivente si inscrive al fine di permettere l’accoglienza dell’altro in quanto altro e di ogni alterità ed è portatore di quella finitezza che io condivido con lui e viceversa.

Sono presenti diversi aspetti, che possono portarci a vedere le cose menzionate nel passato e nel presente verso un futuro tutto da rivedere, verso un cammino nuovo da immaginare che possa in qualche modo scongiurare credenze false, frutto di opinioni fin troppo radicate, che ci hanno diverse volte condizionato.

 

Animot. L’altra filosofia
Jakie D.
Graphe.it, anno I, numero 1, giugno 2014
a cura di Leonardo Caffo e Maurizio Ferraris
Pagine 160
Prezzo di copertina € 15,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist