La Regola di San Benedetto per il Successo negli Affari – Quentin R. Skrabec Jr.

Avere successo fa gola a molti di noi, e per qualcuno il segreto per riuscirci sta nell’andare a scovare qualche vecchia regola del passato. L’autore del libro preso in esame infatti parte addirittura da San Benedetto, che scrisse la Regola a Montecassino dal 530 in poi.
La lettura di La Regola di San Benedetto per il successo negli affari offre oggi a imprenditori e manager idee intramontabili e culturalmente valide sulle organizzazioni occidentali e l’amministrazione del personale, concentrandosi sulla responsabilizzazione dei dipendenti, sulla gestione attuata in maniera scientifica e sui vantaggi della cooperazione.

Come esplicitamente espresso dallo stesso Benedetto egli non vuole essere innovatore dei principi ascetici, mistici e tradizionali; egli, pur rispettoso della tradizione monastica e classica,con la stesura della Regola intende dare ai cenobiti uno strumento adeguato ai problemi del tempo e alla realtà del territorio, per avvicinarsi a Dio, una guida verso la perfezione spirituale.
Quali possono essere allora gli aspetti qualificanti per mantenere organizzazioni efficienti? Il santo ne individua tre:

  1. valorizzazione del lavoro manuale in una società, quella dell’epoca, in cui veniva reputato servile, non adatto a uomini liberi. L’Ora et labora è considerato elemento importante nella formazione spirituale dei monaci.
  2. formulazione di un percorso di redenzione spirituale, ma anche di possibilità di vita sulla base del proprio lavoro e della protezione della Grazia di Dio, in un contesto storico sociale, devastato da invasioni barbariche e dalla guerra greco-gotica con condizioni di vita estremamente precarie;
  3. elaborazione del suo pensiero con atteggiamenti di cura ed amorevolezza verso ciò che intendiamo fare.

Consapevole protagonista delle difficoltà del tempo,Benedetto da Norcia diede vita a una forma di vista monastica, elaborando una Regola basata sull’insegnamento di Cristo e improntata sull’operosità tipica del mondo romano, dunque diversa da quella più propriamente ascetica del monachesimo orientale.
Proveniente dall’Umbria, fu mandato a compiere i suoi studi a Roma da dove, sconvolto dalla vita dissoluta della città

ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell’immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l’abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio.

Benedetto elaborò il percorso di una disciplina severa, ma rispettosa della personalità umana e delle capacità individuali, organizzando nei minimi particolari la vita dei monaci su due cardini fondamentali: l’obbligo di risiedere per tutta la vita nello stesso monastero; la buona condotta morale, la pietà reciproca e l’obbedienza all’abate, il “padre amoroso” mai chiamato superiore, e cardine di una famiglia ben ordinata.

Il testo, rivisto e riformulato alla luce di una età moderna intende eliminare la negatività nelle organizzazioni, ottimizzare il lavoro di squadra, servirsi della cooperazione per vincere, Integrare lavoro e spiritualità, raggiungere la realizzazione delle proprie doti e potenzialità e sviluppare un’organizzazione creatrice di conoscenza.

 

La Regola di San Benedetto per il Successo negli Affari
Quentin R. Skrabec Jr.
Hermes edizioni, 2007
Pagine 110
Prezzo di copertina € 9,50

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist