Il ciuccio di Nina – Christine Naumann-Villemin

Il ciuccio di Nina è una bella favola adatta a bambini a partire da due anni, che può aiutarli a prendere le distanze dal loro ciuccio. Con i testi di Christine Naumann-Villemin e le illustrazioni di Marianne Bercilon, il libro è stato pubblicato nel 2003 da Il Castoro.
Nina è una bambina coraggiosa che, dopo molte resistenze, smette di utilizzare il suo ciuccio. Abituata a vivere costantemente con il succhiotto in bocca, le sue parole escono trasformate e acquistano un suono buffo, cosa che farà sicuramente divertire i più piccoli. La mamma le fa presente che sarebbe ora di smetterla con questo vizio, ma la piccola Nina non è affatto d’accordo.

«Quando smetterai di tenere sempre quel ciuccio?» chiede la mamma. «Mai!», risponde Nina, «è il mio ciuccio!». «Ma quando sarai grande dovrai pure sbarazzartene!». Nina si mette il ciuccio in bocca. «Affolutamente no!».

Nina non sembra proprio capace di potersi separare dal suo ciuccio e pensa che se lo terrà anche quando andrà in piscina e, poi, quando sarà grande andrà a lavorare e si sposerà. Immagina infatti il giorno delle nozze con un bel vestito, un giovanotto al suo fianco, ma con l’immancabile ciuccio in bocca.
Un giorno, attraversando il bosco, Nina incontra un lupo cattivo, affamato e puzzolente, che ringhia e strepita e avrebbe tutta l’intenzione di volersela mangiare in un sol boccone. Per calmarlo, Nina non può fare altro che sfilarsi di bocca il suo adorato ciuccio e darlo al lupo. E in men che non si dica, quest’ultimo si trasforma in una bestia mansueta.

Di colpo il lupo non ha più voglia di mangiarsi Nina. Il lupo spaventoso, cattivo e affamato è diventato un cucciolo dolce, tenero e coccolone.

Tutta soddisfatta, Nina torna a casa dalla sua mamma, mettendola al corrente che il suo ciuccio lo ha regalato a chi ne aveva veramente bisogno.
Questa bambina, vispa e dallo sguardo sempre sorridente, è protagonista di una favola moderna, che aiuta i più piccoli a ridere alla spalle dei lupi, animali sempre protagonisti nelle storie infantili di ogni paese del mondo. Quello che sembra un semplice ciuccio, in realtà parla di latte, di affetto, del bimbo che succhia, di rasserenanti ricordi di poppate, di seni caldi e braccia accoglienti; parla di mamme che vanno via e di paure da controllare, per questo non è facile farne a meno. Per questo Nina non lo vuole mollare, a meno che non incontri qualcuno che ne ha più bisogno di lei, come un lupo cattivo, bisognoso di ricordi e di abbracci. Forse perché gli oggetti non sono ciò che sembrano, ma hanno sempre una storia da raccontare.

 

 

Il ciuccio di Nina
Christine Naumann-Villemin, illustrazioni di Marianne Barcilon
Il Castoro, 2003
Pagine 28
Prezzo di copertina € 12,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa