Fausto Bertinotti: ”i popoli si sono distaccati dalla politica”

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, questa mattina, ho avuto il piacere di intervistare Fausto Bertinotti. Un’intervista piacevole, significativa ed emozionante perché da una persona come lui non si può che imparare continuamente. Quello che mi ha colpito è il consiglio che dà ai giovani con un messaggio forte: «Riprendete il cammino senza poter contare sui padri».

Sempre Daccapo, il suo ultimo libro, un dialogo fra credenti e non credenti: di cosa si tratta?
Devo dire che Don Roberto è stato convincente nella proposta insieme a mia moglie naturalmente. Daccapo perché si vuole indicare il cambiamento sconvolgente del mondo. La religione ha un ruolo nella storia e anche importante.

Parlare di politica oggi non è facile: per lei cosa rappresenta in questo momento?
I popoli si sono distaccati dalla politica, vi è stata una sconfitta storica che ha portato a un capitalismo globale e totalizzante che ha sconfitto le istituzioni politiche. Oggi o vi è un’astensione totale quando si va a votare o si votano i partiti di protesta come i Cinque Stelle. Con questa politica non si va avanti, vi è bisogno di una “politica nuova” e di persone e di un’organizzazione culturale, sociale politica. Per esempio Landini dal terreno della politica istituzionale è passato a una politica della società.

Il 5 maggio, c’è stato lo sciopero contro la riforma della “Buona Scuola“ del Governo Renzi, lei cosa pensa di questa riforma?
Bisogna ricomporre ciò che il capitalismo distrugge. Questa riforma è il tassello del mosaico della costruzione di una società neo-classista. Questo vale sia per il lavoro che per la precarietà in cui riversa oggi il nostro Paese. Con la riforma si parla di una scuola americana e non più italiana. Si deve stare attenti perché attacca quella scuola pubblica per cui si è tanto lottato nel ‘68 e ‘69. Anche l’abolizione dell’articolo 18 è un vero disastro.

E sull’Italicum, la nuova legge elettorale?
È il compimento di un processo durato venticinque anni, è lo smantellamento della Costituzione. Per quanto riguarda le forme di elezione non si risponde più alla domanda «a quale rappresentanza del popolo?» ma «a chi deve governare?» Si può governare senza la maggioranza del consenso della popolazione.

L’opposizione come si sta comportando secondo lei?
Quella politica, di sistema non c’è, perché non coglie nella critica quello che sta facendo il governo nel potere capitalista. Bisogna costruire un’opposizione di sistema. Oggi per opposizione si ha un movimento politico-sociale che sta al di fuori del recinto istituzionale. Il vero avversario è il capitalismo che costruisce la classe dirigente.

Un consiglio che dà oggi ai giovani?
Riprendete il cammino senza poter contare sui padri.

È stato Papa Francesco a spingerla ad affrontare il dialogo fra credenti e non credenti come spunto di questo libro?
No, sicuramente è un Papa rivoluzionario ma non mi ha spinto ad affrontare questo dialogo.

Un’ultima domanda: lei oggi si reputa ateo?
Io mi reputo non credente.

 

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice