Mistero a Villa del Lieto Tramonto – Minna Lindgren

Mistero a Villa del Lieto Tramonto è il romanzo d’esordio della giornalista e melomane finlandese Minna Lindgren, pubblicato il 2 luglio 2015 dalla casa editrice Sonzogno nella collana Romanzi. È il primo di una trilogia per la quale è prevista una trasposizione cinematografica, firmata dal regista finlandese Neil Hardwick.
L’opera mette in risalto la triste condizione degli anziani relegati negli ospizi, sfruttati a scopo di lucro e sempre più soli. La medicina, infatti, ha compiuto passi da gigante nel prolungare l’età media, ma non ha fornito le condizioni necessarie per vivere una vecchiaia dignitosa.
“Tic tac, tic tac, tic tac”: un orologio scandisce le ore trascorse con apatia a fare cose che neanche appassionano, specie se, come le protagoniste, ci si trova in una casa di riposo vicino ad Helsinki, chiamata appunto “Villa del Lieto Tramonto”.
Le ultranovantenni Irma e Siiri condividono i momenti del caffè e impiegano il loro tempo giocando a canasta. Si scambiano i ricordi della giovinezza e parlano dell’unico argomento che coinvolge tutti alla residenza: i funerali, considerati un’occasione per andarsene un po’ in giro e mettersi in ghingheri. Spesso, le due amiche si lamentano dell’incuria del personale specializzato, pagato profumatamente ma parecchio latitante; così come di figli e nipoti, quei “tesorini” che si dichiarano troppo impegnati  e mai si fanno sentire.
La monotonia dell’ospizio viene spezzata dalla morte del giovane cuoco, sempre gentile e disponibile con tutti. L’allegra Irma e l’assennata Siiri si convincono che a Villa del Lieto Tramonto avvengano cose poco chiare. Con l’aiuto dell’amica Anna-Liisa – ex insegnante di lingua finlandese che sempre puntualizza e corregge – , decidono di indagare, per quanto le forze di persone quasi centenarie possano permetterlo, e dovendo fare sempre i conti con gli acciacchi dell’età e con una memoria che non è più la stessa di un tempo.

Com’era possibile che un uomo così giovane e sano fosse morto, mentre degli ultranovantenni se ne stavano ancora lì senza fare una piega? Aveva letto sul giornale che le persone che superano i novant’anni smettono d’invecchiare. Una cosa terribile. Voleva dire, insomma, che quelli come loro, sopravvissuti fino ai supplementari, rischiavano di perdere l’appuntamento con la morte. Amici, mariti, tutti se n’erano già andati, e ora non moriva più nessuno.

Funerali a parte, l’unico svago consentito alle vecchine è quello di prendere il tram – per il quale Siiri nutre una vera e propria passione – che permette loro di osservare il mondo esterno da spettatore.

Quella vita che sfreccia via, come fosse un programma tv e loro non avessero il telecomando.

Quello che potrebbe sembrare un giallo, è in realtà un romanzo sulla solitudine e sul dramma esistenziale di non avere nessuno con cui condividere la vita. L’avere atteso troppo a morire, tanto da far desiderare agli altri che questo avvenga, viene vissuto come fosse una colpa. Sopravvivere a coniugi e figli, definisce una legge di natura non più comprensibile, che sfugge ad ogni umana logica.
Dalla lettura di questo libro, dalla prosa accattivante ed ironica, si evince che la vecchiaia non sia una “questione” anagrafica, bensì che si diventa vecchi solo quando si perde l’entusiasmo per la vita.
Siiri, Irma e Anna-Liisa sono un esempio palese del fatto che gettarsi anima e corpo in un qualunque progetto di condivisione faccia bene alla salute e contribuisca a far ritornare il sorriso.
Mistero a Villa del Lieto Tramonto è un’opera all’apparenza “leggera”, che invece fa riflettere e desiderare, paradossalmente, di non diventare mai vecchi.

 

Mistero a Villa del Lieto Tramonto
Minna Lindgren
Sonzogno, 2015
Pagine 284
Prezzo di copertina € 16,50

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa