Dopo 5 secoli… Vive Gian Filippo Ingrassia protomedico del Regno di Sicilia – Francesco Santangelo

In occasione del V centenario della nascita, Francesco Santangelo ha dato vita a un saggio sulla figura di Gian Filippo Ingrassia, il protomedico del Regno di Sicilia che apportò nuove e interessanti scoperte nel campo della medicina segnando un’epoca. Nato a Regalbuto (in provincia di Enna) nel 1510, apprendiamo da Santangelo quanto la sua notorietà e memoria testimoniate con l’edificazione di monumenti, icone, intestazioni di facoltà universitarie ecc. siano rimaste intatte grazie ai discepoli che ne hanno continuato l’opera rivoluzionaria. Definito “medico padre della patria” egli contribuì a cambiare le teorie di Galeno, Ippocrate e degli Arabi ampliando quelle di Vesalio per quanto riguarda la base scientifica della medicina moderna che da lì crebbe con una grande diffusione.

A lui si deve persino la notorietà di linguista in quanto aiutò a migliorare e perfezionare i prosatori toscani perché scriveva in questa lingua le sue relazioni scientifiche con “semplicità austera”. Le sue tesi sull’autopsia dei corpi umani crearono le basi per la nascita di una nuova disciplina all’interno della medicina: l’anatomia del corpo umano. Egli ebbe la genialità di classificare le malattie epidemiologiche, e permise di unificare lo studio della medicina teorica con quella pratica (che spesso veniva esercitata da ciarlatani).
Un uomo particolarmente carismatico e dotato di intelligenza superiore, specialmente a quei tempi dove i mezzi scientifici per contrastare le malattie erano pochi. Ebbe infatti l’idea di isolare gli ammalati durante la peste, stabilendo l’obbligo di denuncia dell’ammalato: in questo modo costruì le basi pure per la futura medicina legale.

Nel libro di Francesco Santangelo, da titolo Dopo 5 secoli… Vive Gian Filippo Ingrassia protomedico del Regno di Sicilia, edito da Lussografica, sono pressenti le varie sessioni di lavoro di questo illustre medico, siciliano, con articoli scritti da docenti universitari che gli riconobbero il merito della rivoluzione scientifica apportata. Grazie agli studi di quest’uomo oggi l’anatomia e la chirurgia hanno effettuato progressi fino al trasferimento di cellule da un corpo all’altro.

Il prof. Aldo Garozzo afferma che la disciplina medica dell’otorinolaringoiatria non può dimenticare uno dei fondatori della medicina moderna, Gian Filippo Ingrassia, per le sue grandi intuizioni e scoperte che lo resero “Maestro” dell’arte medica e per la prima descrizione della “staffa deltoide”, con la quale si chiude la scoperta della catena ossiculare dell’orecchio “martello, incudine, staffa.

Ingrassia va ricordato anche per la classificazione delle ossa del cranio e per altri importanti scoperte che diedero le basi ai grandi passi della medicina di cui oggi ne riportiamo i frutti.

Se c’è amore per l’uomo, ci sarà anche amore per la scienza.

Il testo si compone di articoli volti a testimoniare il contributo di quest’uomo illustre, per celebrarne l’integrità e la professionalità di chi amava il suo lavoro per il quale nutriva vocazione. Sono anche riportati delle fonti relative a quegli anni, perché il medico regalbutese che studiò a Padova e insegnò all’università di Napoli era stimato in tutta Italia. Negli ultimi anni scelse di tornare nel Regno di Sicilia, ed esattamente a Palermo dove poi morì nel 1580. Un saggio completo, dalla biografia alle opere (comprensivi di una dettagliata bibliografia) e ai suoi interventi volti a dare una importante e preziosa svolta alla medicina moderna.

 

Dopo 5 secoli… Vive Gian Filippo Ingrassia protomedico del Regno di Sicilia
Francesco Santangelo
Lussografica, novembre 2015
Pagine 126
Prezzo di copertina € 16,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist