Il reality della paura – Giulio Galli

Stanchi dei soliti programmi televisivi? Allora fate come me: cercate un libro che abbia una struttura prettamente cinematografica, e sotto ai vostri occhi si materializzerà il film che avreste voluto guardare e invece la tv non offre.
Non si tratta di una televendita, anche se mi rendo conto che ne ha tutta l’aria. In realtà volevo parlarvi del thriller di un esordiente di origini piemontesi, Giulio Galli, pubblicato in formato digitale nel 2013 tramite Libromania. Galli è redattore presso una casa editrice e questo suo romanzo d’esordio s’intitola Il reality della paura.

L’opera mi ha colpito perché difficilmente un autore alle prime armi, trovandosi alle prese con un thriller molto articolato, riesce a scansare ingenuità e descrizioni inutili. Spesso la paura di venire frainteso dal lettore lo porta ad attuare un linguaggio ridondante, attraverso uno stile che scade nel banale.

Seppure non sia propriamente un capolavoro della letteratura italiana – ma nemmeno questa era l’intenzione dell’autore –, si tratta di un romanzo ben architettato ed avvincente. Una volta iniziato, lo si legge tutto d’un fiato, perché andare a dormire senza prima avere saputo chi sia l’assassino diventa impossibile.
L’opera vuole essere un omaggio a Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, qui trasposto nella moderna società, e accomunato al mondo del reality show, in stile Grande Fratello.
L’idea non è nuova, infatti ciò che avrebbe dovuto essere un gioco ed è invece sfuggito di mano, sfociando in una carneficina, lo abbiamo visto altre volte. Non ultimo, per esempio, in Anger di Isabel Abedi.
Dieci persone – sei uomini e quattro donne, tutti sui trent’anni – si trovano su un’isola sperduta della Bahamas. Essi credono di partecipare ad un reality che porterà loro visibilità e un lauto guadagno. Hanno firmato un contratto che li vincola alla segretezza: nessuno sa della loro partenza e tantomeno della loro destinazione. Nessuno quindi può giungere in loro soccorso.

Qui l’autore, così come avveniva in Dieci piccoli indiani, è stato abile a creare un’ambientazione isolata e difficilmente raggiungibile. Un’isola da sogno che si è trasformata in prigione.
Sul luogo non c’è nessuno: soltanto i dieci concorrenti, i quali, una volta al giorno, ricevono la “visita” di una Voce dagli altoparlanti di quella che è la Casa messa a loro disposizione.

La Voce li mette al corrente del vero scopo del gioco: nel gruppo si nasconde un killer che ha il compito di uccidere un individuo al giorno. Ovviamente, il tutto avviene sotto gli occhi delle microcamere, dislocate ovunque sull’isola. La loro unica speranza di salvezza è riuscire ad individuare il killer ed eliminarlo, prima che lui elimini loro. Tutti sono sospettabili, e sarà cosa assai difficile allearsi con la persona giusta. L’assassino è furbo e non commette errori.

Nonostante talvolta si avverta l’utilizzo di qualche espressione poco credibile, come per esempio la frase “speriamo che il Bene trionfi”, alla quale difficilmente ragazzi in pericolo di vita farebbero appello, l’autore è riuscito a mantenere alta la suspense fino alla fine. Qualche espediente risulta un poco forzato, ma dobbiamo pensare che si tratta di un gioco organizzato nei minimi particolari, e che il killer qui non agisce per pulsioni che non riesce a controllare, bensì per il gusto di svolgere nel migliore dei modi il compito che gli è stato assegnato.
I dieci personaggi, poi, non sono detective ma prede, e in quanto “vittime designate” subiscono ciò che è stato loro riservato.

Sarebbe stato facile cadere nello “splatter” gratuito, che spesso va di pari passo con questo genere di situazione, in cui a poco a poco i personaggi muoiono, e restano solo il protagonista ed il colpevole.
In questa storia, invece, non ci sono protagonisti assoluti, perché l’obiettivo dell’autore è quello di spiazzare continuamente il lettore. E c’è riuscito, attraverso una prosa incalzante e un finale che oserei definire “sui generis”.
La mia è stata una bella serata. Come vedere un film.

 

Il reality della paura
Giulio Galli
Libromania, 2013
Prezzo di copertina € 1,49

 

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa