La ragazza nella nebbia – Donato Carrisi

Dopo il successo di romanzi come Il suggeritore e Il cacciatore del buio, torna Donato Carrisi – forse il nostro autore di thriller più vicino al modello americano – con La ragazza nella nebbia (Longanesi, 2015). L’autore è specializzato in criminologia e scienza del comportamento, e in questo thriller ha riunito palesi riferimenti ai fatti di cronaca nera che hanno sconvolto l’opinione pubblica negli ultimi anni.

La notte in cui tutto cambia, così come viene definito il punto “clou” della narrazione, è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un piccolo paese nelle Alpi, dove gli abitanti vivono in una dimensione religiosa peculiare, simile ad una setta. L’agente speciale Vogel, solitamente sempre impeccabile nel suo cappotto di cachemire, è finito con l’auto in un fossato ed è, momentaneamente, sotto shock. Appare smarrito, tanto che le forze dell’ordine mandano uno psichiatra, il dottor Flores, a parlare con lui. L’incidente è di per sé banale, ma Vogel ha gli abiti intrisi di un sangue non suo. Cosa sarà mai successo? Davvero Vogel non ricorda niente, oppure la sua è soltanto una recita?

A dire il vero, egli dovrebbe trovarsi lontano da lì. Sono passati due mesi, infatti, da quando è stato chiamato ad indagare sul caso di Anna Lou, una sedicenne scomparsa da casa mentre, due giorni prima di Natale, si stava recando ad una lezione di catechismo. Sebbene non sia mai stato ritrovato il corpo, Vogel ha saputo trasformarlo in un colossale caso mediatico.
Questa è infatti la specialità dell’agente Vogel: manovrare i media. Attirare le telecamere e comparire sulle prime pagine dei giornali, allo scopo di scovare il mostro e sbatterlo in galera.

La giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole un mostro…E io le do quello che vuole.

Parte quindi un lungo flashback, in cui Vogel narra allo psichiatra l’indagine sulla scomparsa di Anna Lou – attraverso dei salti temporali relativi a prima e dopo l’accaduto  –, dove all’autore si riconosce il merito di far vacillare ogni nostra certezza e mettere tutto in dubbio.
L’agente Vogel appare privo di scrupoli nel manovrare l’opinione pubblica, mentre ci si domanda dove sia proprio il confine fra manipolazione e realtà, anche a proposito dei recenti casi di cronaca nera, dei quali si avverte di continuo un’eco.

Perché si uccide? Perché non si ricorda mai il nome della vittima e si tende a “santificare” il presunto colpevole? E soprattutto, perché la verità sfugge ai nostri occhi, mentre è lì, proprio davanti a noi? Sono domande che si fanno strada durante la lettura.
La prosa di Carrisi è essenziale ed evocativa, priva di inutili orpelli. Senza dubbio egli è un grande conoscitore di tutto ciò che ruota attorno alla riuscita di un thriller, e si muove in un ambito che gli è congeniale.

Forse sono partita dal romanzo sbagliato, per fare la conoscenza di questo autore. La critica infatti lo ha molto apprezzato nei precedenti, giudicandolo qui leggermente “sottotono”. Da parte mia, gli riconosco il talento di avere creato una storia, seppur non troppo originale, pregna di riferimenti alle vicende “noir” del nostro tempo e ad una lettura piacevole. Forse sul finale si avverte un senso di “incompiutezza”, ma sono certa che Donato Carrisi lo abbia fatto di proposito.
Come per le vicende di cronaca, non si può sempre sapere la verità e alcuni misteri non verranno mai risolti, così in questo romanzo ci sono cose che non troveranno mai una fine.

 

La ragazza nella nebbia
Donato Carrisi
Longanesi, 2015
Pagine 374
Prezzo di copertina: € 18,60

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa