Diego Giaimi: spiritualità e incarnazione nella gravidanza

Incontro madre-figlio: quando avviene? Dopo la nascita o forse anche prima? Alcuni studi sostengono infatti che un figlio può entrare a contatto con la propria famiglia (che sceglie già prima del concepimento) ancora prima di venire alla luce. Lo abbiamo visto durante la lettura de L’energia della gravidanza, un testo piacevole e positivo scritto dall’osteopata Diego Giaimi che oggi abbiamo incontrato e che ha fatto un po’ di chiarezza, per esempio, sul legame preliminare di genitori e figli sul piano spirituale e dell’incarnazione.

Nel suo libro racconta di un incontro “preliminare” tra genitori e figlio che deve ancora nascere. Ci spiega meglio questo concetto?
Questo è il concetto su cui si sviluppa buona parte del libro partendo da un’analisi spirituale della gravidanza e dell’incarnazione. Ogni persona vivente ha un’anima immortale che ha bisogno di fare delle esperienze in un corpo fisico e la nascita ci permette di poter accedere a questa dimensione con i cinque sensi fisici, le bellezze di questo mondo, le potenzialità e tutti gli attuali limiti. Ogni anima, prima di nascere, ha un progetto e una serie di esperienze che vorrebbe fare: amore, affetto, vicinanza, gioia, ma anche difficoltà come abbandoni, violenze, traumi etc. Tutto questo perché è l’esperienza che accresce la persona e l’anima.

I punti principali di una vita vengono vagliati prima del concepimento in dialoghi energetici tra i genitori e il figlio: molti aspetti sono presi in considerazione preventivamente a livello spirituale e, naturalmente, è necessaria la famiglia “adatta” per poter fare determinate esperienze. Per esempio: un figlio, se volesse sperimentare la musicalità e il ritmo potrebbe prediligere una famiglia di musicisti; se volesse sperimentare l’intellettualità potrebbe scegliere una famiglia ben disposta verso la cultura; se volesse sperimentare l’abbandono potrebbe prediligere una famiglia che lo lascerà all’orfanotrofio. Miliardi di esempi e di temi più o meno specifici.
Naturalmente ho semplificato la questione con esempi così estremi, ma anche i piccoli dettagli possono essere importanti: il carattere dei membri della famiglia, il luogo di nascita, il nucleo famigliare allargato etc.
Lo scopo di questi dialoghi preconcepimento porta a far conoscere le inclinazioni, i desideri, gli obiettivi di ogni singolo membro della futura famiglia.

E’ come la scelta della persona da sposare: nella vita se ne incontrano molte, con alcune si sta bene, si possono avere relazioni di anni, ma poi una scintilla fa pensare che una persona sia quella giusta, e così in questi dialoghi… varie anime si possono conoscere, ma si deve trovare il triangolo giusto mamma-papà-figlio. Servono i genitori giusti e sono sempre giusti per le scelte fatte dal figlio prima di nascere.

Chi si sceglie per primo: il genitore o il figlio?
La scelta è in contemporanea. Prima ho parlato brevemente dell’importanza dei genitori per l’anima di un figlio che si deve incarnare per fare determinate esperienze. Lo stesso vale naturalmente per i genitori: avere dei figli comporta delle scelte e degli accordi energetici preconcepimento. Anche i genitori sono in cerca di determinate esperienze e hanno bisogno del figlio adatto per poter fare anche loro il percorso consono alle loro esigenze più profonde.

I puzzle devono coincidere sia da parte del padre, che della madre che del figlio, nello stesso momento. Per fare un esempio, che da un punto di vista razionale definiremmo sfortunato: un’anima che deve nascere potrebbe scegliere, per vari motivi, di voler fare un’esperienza molto difficile come quella di perdere l’uso delle gambe nei primi anni di età o una qualsiasi malformazione fisica importante, anche dalla nascita; questa persona potrà in questo modo fare esperienze molto difficili, ma anche formanti: trovare risorse, cercare un senso e molto altro. Molto spesso le grandi tragedie risultano trampolini perfetti per grandi persone.

Ma questa persona ha bisogno di genitori adatti e che ricerchino questa esperienza: persone che vogliano sperimentare ciò che comporta avere un figlio disabile, non solo il sacrificio, ma molto altro… l’amore incondizionato, forse la rabbia, forse l’accettazione, chi può dirlo. Sono necessarie persone che abbiano le qualità e le possibilità per andare incontro a questa eventualità.

Tutto viene discusso nei dialoghi preconcepimento come variabili possibili nella vita dei genitori e del figlio e poi il resto viene lasciato al libero arbitrio del pianeta terra. I grandi eventi sono vagliati preventivamente, ma non vuol dire che debbano succedere al cento per cento. Nei dialoghi sono contemplate le cose gioiose e felici a cui si può andare incontro insieme: successi, condivisioni, qualità da accrescere etc. Ma si deve parla anche della possibilità di eventi difficili, come un aborto, la morte precoce di un figlio o di un genitore, incidenti, infortuni, malattie… Ciò che definiamo sfortunato è stata una scelta per un progetto così grande e allargato che a volte fatichiamo anche solo a immaginarlo. Sia da parte del figlio che dei genitori.

In che modo è possibile attirare energie positive?
Il libro spinge alla ricerca della consapevolezza e forse questo potremmo paragonarlo ad “energia positiva”. Consapevolezza per un processo che attualmente crediamo che coinvolga solo degli atomi fisici. Ma con questo atto pieno di magia che è il concepimento possiamo accogliere un figlio, la sua anima e i suoi progetti e questa è forse l’energia più positiva che esista. Grazie alle meditazioni del libro possiamo provare a ricercare un maggiore contatto con il figlio e con noi stessi fin da prima del concepimento e in ogni fase della gravidanza. La consapevolezza indebolisce molti ostacoli, a volte li elimina, è una fonte di energia molto forte.

Il ruolo del papà, spesso un po’ dimenticato, in cosa consisterebbe in questo rapporto di energia?
A livello puramente energetico il padre partecipa ai dialoghi con il figlio insieme alla madre, una parità delle scelte per obiettivi comuni che andranno a svilupparsi. Questo riporta il tutto, fin dal principio, ad un dialogo a tre, è per questo che invito anche i papà a fare le meditazioni. Molto spesso si sente dire che il padre capirà veramente di essere padre, solo quando prenderà in braccio il figlio, perché lui non l’ha portato in grembo. Io invito a considerare fondamentale l’energia del padre fin dall’inizio, da prima del concepimento, in gravidanza, al parto e naturalmente anche dopo. Nel libro si spiega quindi il viaggio compiuto da tutta la famiglia a livello energetico e le meditazioni possono aiutare ad avere maggiore consapevolezza.

Naturalmente la mamma, portando il figlio in grembo, ha anche una connessione fisica fin dall’inizio con il figlio, forse una delle esperienza più grandi che una donna può provare. E’ chiaro che il fatto di essere nati donne o uomini porta a esperienze diverse nella vita e nella procreazione, ma anche il padre ha un ruolo fondamentale nell’energia della gravidanza, fin dall’inizio, non lo si può relegare al puro atto del concepimento e poi dimenticarlo fino al parto.

E nelle coppie dove i figli non arrivano che meccanismi si innestano?
Questa domanda è molto interessante e la risposta molto complessa.
Penso che per capire questo argomento sia necessario ampliare un po’ gli orizzonti rispetto al meccanicismo della medicina occidentale attuale, altrimenti ci si ritrova a ridurre l’infertilità a una questione solamente fisica. Si ricerca la ruota che non funziona in un ingranaggio perfetto come il corpo umano, senza domandarsi il perché di eventuali piccoli scompensi (ormonali o di altro genere). Molte coppie si ritrovano immerse in decine di esami per poi sentirsi dire molte volte che l’infertilità è idiopatica, cioè senza cause precise. Circa il 15% delle coppie che richiede accertamenti ha questa diagnosi, quasi 6000 coppie all’anno soltanto in Italia. Questa “diagnosi” potrebbe farle sentire senza soluzione non sapendo dove andare a cercare la causa. Al contrario le coppie che hanno dei riscontri fisici, anche minimi, possono provare terapie ormonali o azioni mediche di vario tipo cercando di forzare un meccanismo di cui si è cocreatori senza ricercare la vera causa. Sembra che si lotti sempre con un nemico, in ogni disagio e malattia, mentre non è così, c’è sempre un senso e capendolo si può tentare di sbloccare la situazione. Con questo intendo dire che le strade ufficiali battute per l’infertilità dovrebbero essere affiancate da altri tipi di indagini.

La “medicina biologica” spiega come ogni “malattia” risponda chiaramente a degli input interni. Ogni organo è collegato in maniera sensata al cervello e alla psiche della persona quindi ogni variazione della funzionalità di un organo, in questo caso ci riferiamo all’apparato riproduttivo, può essere riportato a delle cause biologiche. Questo tipo di approccio è molto affascinante e il collegamento con i corpi energetici è immediato perché sono loro il database delle informazioni psichiche ed emotive della persona. Non entro nei dettagli o in esempi sulla medicina biologica per concentrarmi sulla parte energetica.

Dal punto di vista energetico il funzionamento di ogni organo fisico è dipendente da processi vibratori. I corpi energetici hanno un’anatomia sottile molto complessa e nel libro ho semplificato gli schemi del concepimento dicendo che nella fase di dialogo genitori-figlio vengono utilizzati principalmente il VI e il VII chakra mentre nella fase di concepimento il II chakra. Ma come mai potremmo avere dei blocchi che ci impediscono di completare queste due fasi?

E’ forse più facile analizzare la questione parlando dei corpi energetici: gli involucri invisibili deputati a precise funzioni vibratorie che “avvolgono” il nostro corpo fisico. Ogni corpo energetico presenta i suoi chakra quindi un blocco su uno o più corpi energetici può limitare la funzione di questi chakra, nel caso in questione nell’atto riproduttivo.

Divido gli esempi partendo dal corpo più denso per poi salire di frequenza:

– Il corpo fisico è il più conosciuto e l’unico percepibile dai 5 sensi. Ci possono essere fattori puramente meccanici come ad esempio cicatrici, fratture pregresse o altri traumi che impediscono un corretto funzionamento degli organi riproduttivi; ho visto alcuni casi nella mia pratica di osteopata. Tutte le diagnosi mediche rientrano in questo corpo, ma si deve ricordare che gli scompensi a livello fisico sono collegati a scompensi energetici di altri corpi.

– Il corpo eterico è interrelazionato al corpo fisico, le disfunzioni sono sovrapponibili.

– Il corpo astrale registra principalmente le emozioni. Cause emotive, anche rimosse, legate ad eventuali percezioni di difficoltà che possono insorgere nel mettere su famiglia, nell’avere figli, nell’essere padre o madre, influenzano direttamente il funzionamento dei chakra nella funzione riproduttiva. Per fare un esempio immaginiamo una persona che ha visto la madre soffrire molto perché, quando ha partorito, il marito l’ha lasciata. Questa informazione può venire registrata e può creare una “forma pensiero”, un agglomerato di emozioni sotto forma di frequenza emozionale. Se quel dolore viene tradotto e percepito con “se faccio un figlio rimango da solo/a e il partner mi lascia” l’input può portare infertilità. Questa è una delle “forme pensiero” che si possono costruire nella vita.

E’ su questo corpo energetico e sul successivo che agisce la psicologia, anche senza saperlo. Consciamente si può ricercare un figlio, ma è risaputo che la parte inconscia è molto più vasta e a volte è necessario indagarla per sbloccare dei blocchi della fertilità.

– Il corpo mentale è legato principalmente alla formulazione dei pensieri. Il blocco è simile a quello descritto precedentemente, perché pensieri ed emozioni molto spesso agiscono sinergicamente nella formazione di “forme pensiero”. Un altro esempio: se per una vita si è sentito dire dai propri genitori che avere figli è una grande fatica, in maniera più o meno colorita, questo input potrebbe sedimentarsi sul corpo mentale come “forma pensiero” e creare un blocco nelle funzioni riproduttive.

Ho parlato dei genitori negli esempi perché alla nascita il bambino ha i corpi energetici in formazione e quindi il clima famigliare influisce direttamente sul database e sui comportamenti che verranno messi in atto. Esiste sicuramente l’indole del bambino, ma la famiglia contribuisce nettamente nella formazione dei suoi corpi sottili.

Questi esempi energetici, emotivi e mentali, penso che ricalcahino in qualche modo le nozioni di medicina biologica sopra accennate. Ho semplificato e standardizzato gli esempi per renderli più chiari.

– Arrivando al “corpo causale” dobbiamo parlare anche dei blocchi energetici della fertilità che possono avere cause non legate alla vita attuale della persona, ma essere ”ereditate”. Mi riferisco principalmente a due nozioni:

  1. a) l’influenza della genealogia;
  2. b) i residui karmici.

Questi blocchi includono comunque molti corpi energetici in contemporanea.

  1. a) Dal punto di vista energetico i traumi degli antenati, possono creare delle “forme pensiero”, gli aggregati frequenziali di cui parlavamo prima. E’ possibile che alcuni temi importanti che non sono giunti a completa elaborazione e soluzione all’interno della famiglia si ripresentino nelle generazioni successive. Sul discorso della psicogenealogia sono stati scritti molti libri e ho una formazione proprio a riguardo, è un tema affascinante. Senza entrare nei dettagli basta sapere che l’equilibro energetico della famiglia non si chiude con la morte dei membri, niente si crea e niente si distrugge, quindi alcune questioni importanti irrisolte potrebbero ripresentarsi nelle generazioni successive. Posso fare un esempio che riprenderemo anche dopo: immaginiamo una donna che è morta di parto e tutto ciò che questo lutto comporta. Questa tragedia potrebbe aver creato una “forma pensiero” famigliare, una stasi energetica, uno shock famigliare etc. Magari i figli di questa donna riescono a procreare, ma questo tema, questo lutto, potrebbe presentarsi nella generazione dei nipoti o dei bisnipoti con un problema di infertilità perché “avere figli significa morire”.
  2. b) I residui karmici sono l’eredità delle incarnazioni “precedenti”. Se in altre vite i corpi energetici hanno registrato dei forti shock legati al tema della procreazione in questa vita si potrebbe manifestare infertilità. Faccio un esempio esemplificativo, lo stesso di prima, ma da un’altra prospettiva: se in un’altra vita si incarnava una donna morta di parto questo shock potrebbe condizionare l’incarnazione attuale con problemi di infertilità perché “rimanere incinta equivale a morire”.

Ho guidato in molte regressioni alle vite precedenti, ma ora preferisco usare l’indagine psicogenealogica perché la nostra famiglia non è nient’altro che la manifestazione delle necessità individuali in questa incarnazione. E la storia famigliare è di più veloce investigazione rispetto alle vite precedenti.
Ho riportato sempre esempi limite per chiarire il concetto  più facilmente, ma ci sono varie sfaccettature da indagare. Siamo i migliori medici di noi stessi, ma spesso serve una mano esterna per capire meglio la nostra situazione da un altro punto di vista.

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist