Due o tre cose che avrei dovuto dirti – Joyce Carol Oates

Due o tre cose che avrei dovuto dirti, romanzo di formazione della prolifica scrittrice americana Joyce Carol Oates (Mondadori, 2016), ci ricorda quanto difficile sia diventare grandi, in un ambiente dove gli adolescenti sono spietati, gli adulti indifferenti e gli insegnanti incapaci di vedere ciò che accade sotto ai loro occhi.
Si tratta di una storia che parla di segreti, mai confidati. E di ossessione per quel corpo che, talvolta, gli adolescenti arrivano a mortificare o punire duramente.
Ci sono verità troppo dolorose, che ciascuno preferisce tenere per sé, cosicché non si sa cosa stia realmente “covando”. Le protagoniste sono tre amiche adolescenti, studentesse della Quaker Heights, una scuola americana molto prestigiosa.
Merissa, studentessa modello, magra ed attraente, soffre per la separazione dei genitori. Una madre rassegnata e un padre assente, diventano complici di un rito “purificatore” che la ragazza inizia a mettere in atto nella solitudine della sua stanza, nel tentativo di sfregiare la propria perfezione. Piccoli tagli autoinflitti sulla pelle, che le permettono di far defluire il sangue e, con esso, tutta la sua inquietudine. La perfezione, quella che il padre pretende da lei, non esiste. E la ragazza se ne rende presto conto.
Nadia è invece cicciottella e si sente sempre inadeguata. Ha imparato a fare dell’ingenuità la sua arma per essere accettata. Ha una dolorosa storia familiare alle spalle, ed è vittima di bullismo. Alcuni compagni di scuola la molestano sessualmente e le scrivono pesanti insulti sulla pagina Facebook. Lei, per contro, è innamorata del suo professore di Scienze, ma, pensando di fargli un regalo di compleanno gradito, combinerà invece un grosso guaio.

Tinni, corpo esile e capelli rosso fiamma, è la più carismatica. Ex bambina prodigio della tv, nel giorno del suo diciassettesimo compleanno decide di farla finita, dopo avere inviato un messaggio di congedo alle amiche, tra il serio e il faceto, com’è sempre stato nella sua indole. Tinni è già morta, quindi, quando il racconto ha inizio, ma tutto parla di lei. Merissa e Nadia avvertono chiaramente la sua presenza, ed evocano la storia della loro amicizia. Forte è il rimorso per non averla saputa aiutare.
Due o tre cose che avrei dovuto dirti è un romanzo corale, scritto a più voci. Per meglio dire, diviso in tre parti, dove ciascuna ragazza parla di sé – Merissa e Nadia in prima persona, mentre Tinni viene solo evocata.

Sono storie tristi, che sanno di solitudine e di alienazione; che colpiscono per i loro risvolti inaspettati, con un finale che spiazza. Realtà possibili, “figlie” del nostro tempo, che soltanto la solidarietà fra amiche può alleviare.

L’autrice ha pensato questo romanzo per un pubblico giovane: infatti nell’età di lettura è indicato “dai 12 anni”. Io invece lo consiglierei agli adulti, proprio per la profondità delle tematiche e per la lucidità con cui vengono descritti gli eventi. Un’opera che aiuta a comprendere quella gioventù che ci circonda, e che troppo spesso ci appare aliena.

 

Due o tre cose che avrei dovuto dirti
Joyce Carol Oates
Mondadori, gennaio 2016
Pagine 320
Prezzo di copertina € 16,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa