Signorina attaccabrighe – Jane Austen

Jane Austen (1775-1817) è una delle scrittrici inglesi più famose ed amate al mondo. In molti sono i  lettori ad apprezzarla, se non per quell’immagine forse poco “edificante” che ha dato della donna – perennemente alla ricerca di contrarre un buon matrimonio –, per il fatto di avere compreso che la “modernità” dell’autrice sta proprio nel sottile senso d’ironia attraverso cui creare figure caricaturali della propria epoca bigotta, e prendersi gioco dei personaggi. Seppur scritto a soli quindici anni, vi è un racconto di Jane Austen che già riassume lo stile più maturo e completo che verrà in seguito.

Signorina attaccabrighe, breve scritto giovanile, viene proposto da Donzelli in una versione accurata che tanto somiglia, per il grande formato, ad un albo illustrato. La raffinata edizione dell’aprile 2015, per altro poco maneggevole, corredata dalle immagini di Andrea Joseph, parrebbe rivolgersi ad un pubblico di piccoli lettori. Ma così non è, a causa delle tematiche trattate, che molto poco hanno della fiaba.
La lettura è invece destinata a chi ben conosce Jane Austen, ed è felice di leggere qualcosa di nuovo, sebbene si abbia a che fare con un racconto giovanile e scritto per gioco.
Nemmeno è adatto a chi ancora non la conosce, e vorrebbe iniziare ad avvicinarsi alla grande scrittrice. Poiché si partirebbe da una storia un po’ sconclusionata, nella quale si vedono solo piccoli e timidi abbozzi della futura fuoriclasse. Infatti, se lo spessore di Orgoglio e Pregiudizio e dei suoi mitici personaggi ancora non c’è, che immagine ne avrebbe il neofita? Di certo, incompleta e fuorviante.
La giovane Jane deve essersi divertita non poco, ad imbastire questa storia. Vi compaiono i rituali a lei tanto cari della campagna inglese del Settecento; il modo di fare conoscenza fra i personaggi, che, frequentandosi da soli due minuti, già si giurano eterno affetto; i vizi e le virtù di una società che si sforza di dare un’immagine finta di sé, e mai riesce ad essere coerente. Senza escludere il difetto di bere troppo vino, e attaccare briga per futili motivi, per entrare nello specifico del racconto.

Alice, la protagonista, e l’allegra combriccola di personaggi strettamente legati alla sua area d’azione, si presentano come un gioco di specchi, che talvolta si deformano, facendoli apparire simili a delle grottesche caricature. Come al solito, l’arte della Austen sta nello stile e nell’ironia, quasi ci invitasse ad esserle “spalla”, e a prestarci a questo gioco di non prendere mai nulla sul serio. Di deridere, insieme con lei, i suoi personaggi in gran segreto.
Parla sempre di niente, Jane Austen. Di feste di compleanno, e di pochi personaggi che si aggirano nella cerchia delle frequentazioni del protagonista.

«A dire il vero, le sue conoscenze in quella parte del mondo non erano poi così numerose, e infatti comprendevano solo Lady Williams, Mister Jones e signora, Charles Adams e le tre signorine Simpson, che tutti insieme formavano il vicinato di Pammydiddle e che animarono il ballo in maschera».

Giornate passate a farsi confidenze, tra vicini di casa, bevendo tè e assaggiando pasticcini. Compresa la presenza di un bello di turno, dai gusti difficili e che mai si concede. Salvo poi accasarsi, in maniera inaspettata, con la meno probabile fra le signore a sua disposizione. Che anche qui non manca. Ma l’autrice lo fa con stile, andando in profondità, ed è questo a fare la differenza.

«Le forme perfette, il volto splendido e i modi eleganti di Lucy conquistarono a tal punto l’affetto di Alice che, quando si congedarono, lei fu pronta a giurare che Lucy era di gran lunga la persona a cui voleva più bene al mondo (fatta eccezione per il padre, il fratello, gli zii, le zie, i cugini e parenti vari, più Lady Williams, Charles Adams e qualche altra dozzina di amici speciali».

A quindici anni o da adulta, buon sangue non mente. Il sarcasmo di Jane Austen è pungente. Come negarlo?

 

Signorina attaccabrighe
Jane Austen
Donzelli, aprile 2015
Pagine 52
Prezzo di copertina € 21,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa