Il giudice – Christophe Lambert

Christophe Lambert, il fascinoso attore interprete di Highlander e La leggenda di Tarzan, che a metà degli anni Ottanta ha fatto sognare ragazzine e donne meno giovani, è approdato al mondo della scrittura. E lo ha fatto con fantasia e perizia, due doti importanti che ben si confanno ad uno scrittore.
L’attore, nato in America nel 1957 ma naturalizzato francese, aveva esordito come romanziere già nel 2011. Il successo è però arrivato solo quattro anni dopo con Il giudice, pubblicato in Italia da  Edizioni Clichy nel gennaio 2017, con la traduzione di Francesca Martino.

Di cosa parla Il giudice? Di una Parigi luogo di violenza, profetica di un dopo Bataclan e mai così attuale, dove vige la legge della giungla e chiunque fa a scazzottate. Che genere di romanzo è? Direi poliziesco, dove c’è un buon ritmo e tanta azione. D’altra parte, Lambert è un attore, e concepisce questo scritto come fosse un film – che per altro forse in futuro si farà, magari con una serie a puntate. Chi è il protagonista? Un uomo di bell’aspetto, di professione avvocato e di nome Keller, più o meno sulla trentina, che ha perso moglie e figlia in circostanze cruente e adesso non tollera più la violenza gratuita. Non intende rendersi complice di uno stato che non adempie alle proprie funzioni e che lascia liberi i pedofili e gli stupratori, tanto per fare degli esempi. Dopo aver ucciso gli assassini della sua famiglia e aver pagato con anni di prigione, Keller si erge a “giudice”, al fine di ottenere giustizia e punire quei trasgressori che ancora sono a piede libero.
È bene addestrato, e nei combattimenti corpo a corpo ha sempre la meglio, perché un particolare sesto senso gli fa intuire in anticipo quella che sarà la mossa del suo avversario.

Il Giudice è un uomo solo, perso nella nostalgia dei suoi ricordi, che non ha più nulla da perdere. Le sue imprese fanno clamore; egli è come un fantasma, che agisce e poi si dilegua. L’intero team di poliziotti che indaga sui massacri di questo “supereroe”, non ha idea della sua identità, anche se, di nascosto, fa il tifo per lui. La stampa lo adora, il mondo politico lo vorrebbe utilizzare per loschi tornaconti. Ma il Giudice è imprendibile, fino a quando sul suo cammino viene a trovarsi la piccola Viviane, rapita da una banda di trafficanti di sesso. La ragazzina gli ricorda troppo sua figlia e, per la prima volta dopo tanto tempo, la risolutezza di Keller vacilla.
In maniera del tutto inaspettata, Christophe Lambert ci offre un eroe che, per quanto negativo, è in grado di coinvolgere il lettore in una spirale di violenza che mira alla redenzione. Ognuno di noi vorrebbe essere il Giudice, almeno una volta nella vita. E, ben consapevoli che la Legge del Taglione non sia più ammessa da secoli, non ci rimane altro che godere delle pagine di questo romanzo. Sebbene con tanti effetti speciali, risulta da parte dell’autore una prova credibile.

«Aveva perso moglie e figlia. Aveva giurato di non lasciarsi andare alla vendetta, ma alla giustizia. Aveva riaperto uno studio, e gli affari erano ripartiti. Il suo passato di galeotto, ormai sepolto, lo rendeva più efficiente. Era stato ammesso negli ambienti militari, essendo competente e diretto. Vinceva. Ma la toga serviva solo a dissimulare la sua vocazione: l’imparzialità. Keller era diventato il Giudice, per sempre.»

 

Il giudice
Christophe Lambert
Edizioni Clichy, gennaio 2017
Pagine: 332
Brossura € 17,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa