Incontro con Giovanni Ricciardi

Venerdì 31 marzo a Tivoli presso la libreria Mondadori vi è stato l’incontro, organizzato con la Luig, con lo scrittore Giovanni Ricciardi che ha presentato il suo ultimo libro Gli occhi di Borges. Abbiamo avuto la possibilità di fare una chiacchierata.

Come è nata l’idea di scrivere il libro?
Ho amato la poesia di Borges e guardando sui siti letterari ho scoperto che quello che ho raccontato è accaduto veramente. Una copia del romanzo fu infatti rubata alla sala del Tesoro e una copia fu venduta a 180 sterline.

Il suo è uno stile lineare, qualcosa su questo modo di scrivere?
Scrivo con capitoli brevi, essendo un insegnante lavoro sulla concentrazione della scrittura in un’ora o due massimo. Essenzialità nello stile per farlo diventare lirico, questo è quello che faccio. Inoltre il commissario parla in prima persona, cosa rara nei romanzi gialli.

Tre aggettivi per descrivere il commissario?
Malinconico, riflessivo e che guarda dentro le persone.

Come nasce la sua passione per la scrittura?
Nasce dalla passione per la lettura, scrivevo poesie, una prosa intimistica e con un giallo devo dire che sono stato costretto a studiare la trama e poi lo stile.

Il pubblico come risponde?
Il romanzo è amato soprattutto da quel pubblico che non predilige in sé il genere del giallo in quanto nel mio libro vi è anche altro e un po’ meno da chi ama il vero giallo.

A quale dei suoi romanzi è più legato?
Ci saranno altre voci e Il dono delle lacrime, molto apprezzati dal pubblico.

Uno scrittore a cui è più legato?
Dei classici Manzoni e Dostoevskij e dei contemporanei Pavese e Sciascia.  

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice