La cattiva erba – Beppe Chierici (Brassens)

Conosciamo tutti George Brassens, il cultore della parola che non lascia nulla al caso. Padre della canzone d’autore francese, umile artigiano della musica, attraverso una sua formula alchemica segreta, trasforma strutture armoniche come jazz e valzer in canzonette. A lui si è ispirato De André, mentre Chierici è diventato suo prezioso amico. Il cantautore francese sublima e attualizza storie di qualsiasi natura in modo da essere recepite dal pubblico. In Italia egli è tradotto da Beppe Chierici e il Cenacolo di Ares ha pubblicato una bellissima edizione in formato A4 con rilegatura ad anelli, che sa tanto di artigianale, come a voler sottolineare i dettagli della cura nei confronti di questo autore non solo nella traduzione dei testi, frutto di un lavoro dato da un’esperienza cinquantennale ma anche nella scelta del materiale, con fogli semiplastificati e traduzione con il testo francese a fianco.
Nelle prime pagine è riportata la copia dell’originale di due lettere che Brassens ha indirizzato a Chierici dove lo ringrazia per questa sua dedizione:

«Mio caro Beppe, sono stato molto felice delle tue traduzioni che sono a parer mio le migliori e le più fedeli che mi siano state fatte in questa bella lingua italiana.»

All’interno del libro sono presenti due Cd musicali, delle foto e illustrazioni a colori a cura di Dario Faggella, qualche nota critica sulla poetica di entrambi i musicisti, insieme ad aneddoti e curiosità inedite.
Di solito chi traduce un po’ personalizza perché non sempre è facile riportare pensieri dettagliati in un’altra lingua, ma Chierici, ossessionato dalla volontà di non tradire l’autore matura questo senso di fedeltà che ascoltando o leggendo le canzoni è impossibile non accorgersi.

«Ero in Portogallo a girare il film La guerrigliera con Pierre Kast quando, nel 1981, Brassens a cassé sa pipe et tiré sa réverencé: un modo intraducibile di dire in francese che se ne era andato per sempre togliendo il disturbo. La sua fu per me un’insopportabile scomparsa. Quel giorno la mia attività pubblica di “brassensiano” se ne andò con lui. Non riuscivo più nemmeno ad ascoltare le sue canzoni. Scelsi il silenzio e la lontananza delle scene per non partecipare in nessun modo alle celebrazioni post mortem, al macabro “banchetto” delle rimembranze ufficiali e, soprattutto, mi rifiutai al solo pensiero di fare a gomitate per commemorarlo pubblicamente».

Il testo si divide in due parti come sono i due cd, uno intitolato La cattiva erba, l’altro Storie d’amore: le canzoni parlano dei tronisti delle Tv, di donne, da quella di strada – che dona tutta se stessa – alla moglie, si narra di problemi mondani, di degrado, di animali selvaggi e privi di senso. Chierici non si può considerare solo un traduttore ma un vero e proprio interprete che con la sua mimica rende reale ciò che canta o recita, o ancora racconta.

 

La cattiva erba
Brassens – Beppe Chierici)
Cenacolo di Ares, 2016
Pagine 180
Brossura € 25,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist