L’ultimo spartito di Rossini – Simona Baldelli

Il 2018 è l’anno rossiniano, ricorre infatti l’anniversario della morte di Gioacchino Rossini, uno dei massimi operisti della storia della musica, la cui vita è stata controversa sin dalla nascita, perché ha visto la luce in un giorno di pioggia tenue e fastidiosa. Per l’occasione Simona Baldelli lo ha omaggiato con una biografia, che si sofferma sugli anni del suo silenzio e che ci presenta un uomo fragile, molto legato alla madre la cui vita oscillava tra attimi di esaltazione e depressione.
L’ultimo spartito di Rossini, edito da Piemme, è una lettura che mette in rilievo l’altra faccia della medaglia, quella ancora taciuta, e magari non apprezzata dai critici a lui contemporanei.
Una vita alla ricerca del consenso da parte del pubblico, che ora lo amava ora lo criticava senza esitazione. Un genio spesso incompreso che ha trovato forse più soddisfazioni dopo la morte, come era usuale in quel periodo.

La musica classica, oggi di nicchia, all’epoca rossiniana era quasi alla portata della maggior parte del pubblico, che era esigente e talvolta pungente. L’autore del Guglielmo Tell, Il Barbiere di Siviglia, La calunnia ecc. dal punto di vista fisico ed emotivo attutisce la sua genialità per avvicinarsi al più comune essere della terra.

Da bambino, il padre lo chiudeva a chiave fino a dodici ore al giorno perché si esercitasse sul violino e lui si era vendicato sublimando la tortura. Il suo essere macerato portava scompiglio e maledizione nel cuore di chi ne ascoltava il lamento.
Rossini si ritrovò nel proprio corpo, disarmato. La musica aveva dissolto la corteccia, lasciandolo spellato e dissanguato.

Un uomo dunque segnato già dall’infanzia. Certo è che per quasi quarantanni non scrisse nulla, un silenzio a molti inspiegabile. L’autrice spiega che in quel periodo venne a mancare la madre, un pilastro per la sua esistenza, forse l’unica certezza della sua vita. L’autore viveva nella continua ricerca di consensi e di amore da parte degli altri, cosa che non sempre purtroppo avveniva e cosa che lo turbava molto conducendolo in una lunga depressione, acuita anche dalle malattie fisiche, veneree e persino un tumore che lo fece sentire in fin di vita.

Rossini è stato l’uomo più importante del suo tempo, nel libro l’autrice ne ha ricostruito la storia, includendo l’epoca napoleonica fino all’Unità d’Italia, ha rappresentato la sua follia, la sua libertà, il suo amore e malgrado tutto non possiamo considerarlo un uomo felice, perché lo fu poche volte, malgrado il suo estro originale sentiva spesso presente l’ombra di Mozart che a soli 5 anni suonava meravigliosamente il pianoforte.

Si prendevano troppo sul serio i “romantici”, così tesi verso l’infinito, le passioni assolute, da perdere di vista ciò che alleggerisce il cuore. Irosi nei confronti del Classicismo e l’uso della ragione, finivano per mostrarsi ottusi verso la bellezza, la sola capace di innalzare l’animo dalle miserie della vita. I romantici cercavano  suggestioni smisurate, ora l’estasi sublime, ora la disperazione più profonda. Un saliscendi di emozioni assolute, da cui lo spettatore usciva spossato, esausto. E mai un sorriso, per carità, strumento e difesa di quella razionalità bandita a favore delle passioni. Le arie erano vigorose, il fragore dei fiati faceva sanguinare le orecchie, il tempo sempre a passo di carica come se la musica dovesse essere eseguita e ascoltata correndo. Il commento sonoro perfetto per un’epoca in cui il rumore e la velocità venivano prima di ogni cosa.
E lui, dalla sua foresta pietrificata, osservata il pandemonio con terrore.

Il compositore si ostinava a non capire il Romanticismo, forse lo spaventava per via del nazionalismo sfrenato, dell’esaltazione dell’individuo a discapito dell’umanità. Eppure veniva considerato il Mozart italiano.
Una intensa biografia, forse non troppo coinvolgente, forse troppo basata sull’uomo che sul musicista, ma dalla prosa importante, e per gli amanti del genere storico un invito alla musica, per rispolverare un talento che ha reso fiero il nostro paese in tutto il mondo.

 

L’ultimo spartito di Rossini
Simona Baldelli
Piemme, 2018
Pagine 380
Prezzo € 18,50

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist