Bella figura – Yasmina Reza

La drammaturga francese Yasmina Reza ha dichiarato quanto «l’incerta e ondeggiante trama della vita» costituisca già di per sé una storia. Da una situazione in apparenza banale, ella è solita approfondire un’analisi del sé. Ma soprattutto, di quel che si diventa in rapporto alle relazioni.

Bella figura (Adelphi, ottobre 2019) è un testo teatrale di facile lettura, imperniato com’è ovvio sui dialoghi. Il piccolo imprenditore Boris e l’impiegata in una farmacia Andrea sono amanti e quando si apre il sipario – sì, non si potrebbe definirlo in altro modo – stanno discutendo nel parcheggio di un ristorante. Lei accusa lui di avere scelto, quale meta della loro cena romantica, un locale consigliato dalla moglie. Dopo uno scambio di battute, dato da un botta e risposta sarcastico e dallo stile del tutto credibile, la coppia decide di andare altrove. Ma proprio mentre Boris sta facendo retromarcia, investe un’anziana signora che stava entrando nel ristorante per festeggiare il suo compleanno. Niente di grave, per fortuna. La serata è salva! Però con lei ci sono anche il figlio e la nuora. E quest’ultima è proprio, guarda caso, un’amica intima della moglie del fedifrago.
Da lì in poi, i cinque personaggi cercheranno strenuamente – ciascuno a proprio modo – di salvare le apparenze, mantenendo il decoro, seppure siano tutti sull’orlo di una crisi di nervi.

Emerge una vulnerabilità che non è solo del sé e dell’energia che manca alla reazione, quando si è anziani – per fare l’esempio della festeggiata. Bensì una fragilità che pervade un po’ tutti. Forse è per questo che ciascuno di loro è attaccato a un oggetto, oppure Andrea, al fine di tenere a bada i sintomi dell’ansia, che sono comuni a una generazione, prende dei farmaci senza troppo ponderare.

Silenzi, cose sottaciute, tempi teatrali: sono ingredienti che contribuiscono a far sorridere il lettore, ma altresì cagionando domande esistenziali e riflessioni.

Le frasi scorrono, in questo esile libro. Divertono i piccoli e grandi imbarazzi e si focalizza l’ossessione comune di fare appunto “bella figura”, sempre e comunque. Sorprendente è quanto ci si sforzi a mantenere le apparenze, nonostante talvolta la vita porti a lasciarsi vivere con lassismo – ed è l’esempio del pratico Boris.

Bella figura si legge in un lampo. Consigliato a chi vorrebbe andare a teatro ma, per qualche ragione, non lo può fare. E allora, perché non portare il teatro direttamente a casa propria?

Si leggerà, comodamente sul divano, una commedia che dà la stura a una serie di personaggi fra loro differenti. Ma congiuntamente affaccendati a dare il meglio di sé in compagnia di qualcuno che li potrebbe giudicare. E mandare così in pezzi quello schermo di facciata che credevano di essersi costruiti.

Bella figura
Yasmina Reza
Adelphi, ottobre 2019
Pagine: 106
Prezzo: € 10,00 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa