La fuggitiva – Carlo Lefebvre

La fuggitiva è il romanzo d’esordio di Carlo Lefebvre, professore all’università La Sapienza di Roma e già autore di numerosi saggi e monografie, edito da Giunti nel giugno 2020.

Si tratta di un thriller cosiddetto “di spionaggio”, dove l’azione si sussegue a ritmo sfrenato e il lettore non ha di certo il tempo per annoiarsi. 
La storia inizia nel luglio 2012, ad Amsterdam. Negli uffici di una ditta specializzata nel criptaggio dei dati viene ucciso un analista esperto, in un modo singolare, che avrebbe fatto pensare a una semplice rapina. E invece, è stato l’inizio di qualcosa di molto più complesso, che ha trascinato con sé eventi delittuosi come un effetto domino.

Nove mesi più tardi a Châtillon-sur-Marne, in Francia, la caduta ferale di un contabile di un priorato dal campanile di una chiesa non convince l’ispettore Legrand, che parte per Marsiglia per andare a svolgere delle indagini più approfondite. Ma anch’egli viene assassinato e, anzi, sul lettore questa morte ha un grosso effetto sorpresa, poiché Legrand era amico del protagonista, e si era intravista la possibilità di assistere a una bella indagine in sinergia.

In questo romanzo c’è una grande quantità di personaggi, per cui forse definirlo così non sarebbe del tutto corretto. Ad ogni modo, il protagonista è François Gerard, commissario dell’intelligence francese che collabora con la polizia d’Olanda sul caso dell’informatico ucciso. Ovviamente, egli non stenta a recersi a Marsiglia, in cerca della pista suggerita dell’amico.

Qui però entra in scena l’altro personaggio “forte” del romanzo, quella fuggitiva che dà il titolo al libro stesso. Una bellissima ragazza tunisina, di nome Sahar, scappata dal suo paese insieme a Farid, l’uomo di cui era innamorata. E a questo punto si deve immaginare un grosso intrico, in una vicenda che appare come una matassa da dipanare. 

Quanto a Farid… una storia d’amore che le si è rivoltata contro, un pugno di illusioni che potevano esserle fatali. Da quel momento guarderà la vita con gli occhi spalancati per non provare mai più le stesse delusioni. Anche se le delusioni non si ripetono mai. Si somigliano.

Suo malgrado, Sahar viene attirata in un tranello e accusata dell’omicidio di uno spacciatore. Tutte le prove sono contro di lei e non le rimane che fuggire, allo scopo di restare libera per potere scoprire chi l’ha voluta incastrare. 

Le strade di Gerard e Sahar non s’incrociano, ma entrambi operano per uno stesso fine. E proprio inseguendo Sahar tra Francia e Olanda – o meglio, gli indizi che la ragazza seminerà sulla sua strada – Gerard scoprirà un personaggio che tira i fili dell’intera vicenda, di cui conosce solo il nome: Garcia.

La fuggitiva è un romanzo che inebria, per una consequenzialità notevole di fatti che s’alternano sulla scena, però è allo stesso tempo un’opera scritta con semplicità, che non scade in inutili elucubrazioni che andrebbero ad appesantire. Si legge quindi piacevolmente e in tempi rapidi, nonostante la mole di pagine. Molto ben costruito è il personaggio di Gerard, innamorato perso di una donna che lo ha lasciato e, insolitamente, amante sfegatato dei cani. Anzi, egli raccoglie randagi e vive coi suoi due trovatelli, Maigret e Dupin, che tratta come figli. Una volta tanto, un commissario sensibile nei confronti degli animali ci voleva!

Un’ottima prova d’esordio, quindi, per Carlo Lefebvre in questo thriller internazionale, com’è stato definito dalla critica. Un’opera che consiglio a chi ha voglia d’indagini che escano dalla propria territorialità e abbraccino altri modi di sentire e gestire le situazioni di pericolo.

La fuggitiva
Carlo Lefebvre
Giunti, giugno 2020
Pagine: 456
Prezzo: € 16,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa